Il nuovo e ambizioso progetto della Superlega - come nel calcio - arriva anche nel Golf. La Premier Golf League, con il supporto di un fondo saudita, è pronta a mettere sul piatto un miliardo di dollari per trascinare i big - dal numero 1 del ranking Dustin Johnson, a Justin Thomas fino a Brooks Koepka - a lasciare circuiti internazionali per iniziare questa nuova avventura. La Premier Golf League è determinata a convincere tra i 40 e i 50 giocatori migliori in circolazione con un'offerta succulenta: contratti da 30-50 milioni di dollari sono pronti, per prendersi la scena già dal 2022.
I campioni del golf di dividono
Come accaduto per la Superlega del calcio, i campioni del green si dividono sulla PGL. Il golfista statunitense Phil Mickelson strizza l'occhio alla nuova competizione, prendendo una posizione più che positiva: "Penso che questo progetto sia davvero interessante e sicuramente merita di essere valutato con attenzione". Dalla parte opposta invece, ci sono Justin Thomas e Rory McIlroy, per niente contenti del nuovo progetto: "Non so come andrà a finire questa storia ma la mia intenzione è quella di fare cose storiche sul PGA Tour", afferma il numero 2 del mondo Thomas. "Questo è solo un progetto economico che punta a far guadagnare più soldi possibili ai giocatori. Se c'è qualcuno che ha questo obiettivo può scegliere questa strada tranquillamente". Così il nordirlandese McIlroy ribadisce il suo no alla PGL.
PGA ed European Tour contro la Premier Golf League
Il nuovo progetto mina, senza dubbio, le sicurezze dei più importanti circuiti del green maschile. Immediata la reazione del PGA Tour che, come già successo nel calcio con Fifa e Uefa, impone la linea dura. "Chiunque deciderà di entrare in questo circuito verrà sospeso immediatamente e rischierà l'espulsione definitiva dal massimo tour americano". Alla loro dichiarazione segue quella dell'European Tour: "Siamo allineati con il PGA Tour per contrastare, nel modo più deciso possibile, qualsiasi proposta per un circuito di golf alternativo".