Trotto a Capannelle: Operatori chiedono più sicurezza

A breve il via al trotto, ma dal galoppo arrivano richieste urgenti
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ROMA - L’inaugurazione e la partenza del trotto a Capannelle si avvicinano e farsi sentire sono gli operatori del galoppo dell’ippodromo romano che, con una lettera indirizzata al Comune di Roma e al Mipaaf, oltre che allo stesso Elio Pautasso, Amministratore delegato di Hippogroup Roma Capannelle S.p.A., evidenziano che «il galoppo, storico ospite del comprensorio romano, non ha avuto nessuna voce in capitolo sulla questione, avendo peraltro rinunciato alla specialità degli ostacoli per far posto alla pista di trotto». La principale preoccupazione dei firmatari  - si legge nella lettera - «è la gestione della sicurezza del comprensorio nelle giornate di corse al fine di evitare eventuali incidenti per cavalli e cavalieri». Gli operatori, evidenziano, hanno più volte chiesto «separazione degli spazi, accessi diversi per trottatori e purosangue, minima condivisione delle aree comuni, orari che permettano il regolare allenamento dei cavalli purosangue». A Capannelle ci sono più di 600 purosangue e l’impianto «potrebbe tornare a ospitarne più di mille». Per questo motivo, sottolineano ancora dal Comitato, «garantire sicurezza e scrivere regole di convivenza è un processo fondamentale per evitare problemi nel futuro e, eventualmente, attribuire responsabilità in caso di incidenti».

Tra le altre cose, evidenziano ancora gli operatori, «l’assenza attuale dell’illuminazione della pista di trotto comporterà l’inizio delle corse al trotto nel primissimo pomeriggio», dunque, «i van che trasportano i trottatori e gli operatori del trotto arriveranno nella prima mattinata durante l’allenamento dei cavalli purosangue, generando confusione e problemi insormontabili. Inoltre tra corse al trotto e al galoppo il comprensorio verrà utilizzato e aperto al pubblico anche sei volte la settimana rendendo di fatto impossibile allenare i purosangue in previsione delle corse di selezione (tra cui il Derby) recando un danno irreparabile a tutta l’ippica romana e nazionale». «E’ necessario - concludono - trovare, sin da subito, una soluzione che possa essere definitiva e condivisa da tutti gli operatori» e per questo motivo gli operatori chiedono «urgentemente, e comunque prima dell’inizio dell’attività di trotto, un incontro con Comune, Ministero, Hippogroup e un rappresentante del trotto per stabilire un piano di sicurezza e regolamentare l’attività all’interno del comprensorio».


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