Piccolo Demuro, grande fantino

Per la seconda volta Cristian trionfa nel Jockey Club a Chantilly: con Sottsass travolge il favorito Persian King. Rockemperor sesto, italiani in vetrina nelle altre pattern con i secondi posti di Sestilio Jet (Gros Chene), Pure Zen (Sandringham) e Malevra (Royaumont)
Piccolo Demuro, grande fantino© FG/LEGER
di Mario Viggiani
3 min

Avete un cavallo da Derby? Datelo a Cristian Demuro e sarete a metà dell’opera. Se non di più. È andata così a Capannelle, dove due settimane fa “Demurino” con Keep On Fly ha firmato il quarto Nastro Azzurro negli ultimi cinque anni, per la famiglia Botti. E la storia s’è ripetuta ieri a Chantilly nel Prix du Jockey Club (gruppo 1, 1.500.000 €, m. 2100), il Derby francese, dove Cristian ha colpito per la seconda volta in tre anni sempre per l’allenatore Jean Claude Rouget: nel 2017 con Brametot, a questo giro con Sottsass (nella foto). Allora da favorito, ieri da outsider a 14 contro 1, ma sempre con identica freddezza. Con Brametot rimase impassibile a contare i metri che mancavano, prima di scatenarlo in un finish millimetrico. Stavolta con Sottsass, che appartiene alla White Birch Farm dello statunitense Peter Brant, Demuro jr ha preso il manuale del bravo fantino e ha messo in pratica tutte le mosse più opportune. S’è nascosto in mezzo al gruppo, né troppo sui primi né troppo nelle retrovie, e in retta d’arrivo ha preso la scia del più atteso di tutti, Persian King, per abbandonarla ai 400 finali, agganciare il favorito ai 300, attaccarlo ai 200 e schiantarlo ai 100, facendo in tempo a passare sul traguardo con due lunghezze di vantaggio (e il nuovo record della pista: 2.02.90).

Per Cristian è stata la 56ª vittoria nel 2019 in Francia. Dopo il traguardo, al ritorno verso le tribune Sottsass ha avuto uno scarto e il 27enne jockey è balzato giù dalla sella con gran tempismo. Va detto che Demuro non avrebbe dovuto montare il sauro, destinato invece a Christophe Soumillon che l'aveva interpretato nell'ultima vittoriosa uscita: il belga è finito però su Zarkallani, partente dell'ultimora per l'Aga Khan, e così Rouget ha messo Cristian su Sottsass. A proposito dell'allenatore, Rouget non era presente a Chantilly per un malore che l'aveva colpito alla vigilia della corsa: qualche lacrima della gioia di Demuro era proprio per lui.

ITALIANI - Nel Jockey Club correva bene Rockemperor, ancora in quota tra gli altri alla Scuderia Scolari (15%) e allenatore Simone Brogi (2%). Ioritz Mendizabal lo sistemava quarto dietro gli animatori della corsa ma correva per vincere e così con qualche metro di troppo alla fine non era che sesto (era finito bene avanti a Sottsass nel Force, ma sui 1800). Ora l'Imperatore proseguirà la carriera di corse oltre Atlantico agli ordini di Chad Brown per i suoi nuovi proprietari statunitensi.

Nelle altre corse di gruppo del pomeriggio, eccellenti posti d’onore per gli altri cavalli di scuderie italiani. Prima c’è stato quello di Pure Zen nel Prix de Sandringham (gruppo 2, 130.000 €, m. 1600) a una testa dalla favorita e imbattuta Obligate. Poi quello di Sestilio Jet, con Lanfranco Dettori in sella, nel Prix du Gros Chene (gruppo 2, 130.000 €, m. 1000) dietro il dragster Inns of Court. Infine quello della passistona Malevra nel Prix de Royaumont (gruppo 3, 80.000 €, m. 2400), a ridosso della vincitrice Pellegrina. Gianluca Bietolini, Andrea Marcialis e Alessandro Botti i rispettivi allenatori dei nostri, davvero bravi nel periodo e in una giornata sempre speciale come quella del Jockey Club.


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