Ci risiamo. Da un po’ di tempo la Ippodromi Partenopei ha anche predisposto un presidio di controllo per evitare quelle scene incresciose, e pericolose, avvenute più volte in passato: ad Agnano come in altri ippodromi di trotto, e non solo in Campania. E invece oggi è accaduto di nuovo…
A corsa ancora in pieno svolgimento, la quinta del convegno napoletano, in zona traguardo c’è stata una persona che s’è pericolosamente avvicinata ai cavalli in pieno sforzo per esultare e accompagnare verso il palo d’arrivo quello che ormai era lo scontato vincitore, Specialess. Non ai margini della pista, però, ma decisamente vicino a uno degli avversari, United As, che proprio in quegli istanti s’è “aperto” di ambio, perdendo così il trotto e il secondo posto, venendo inevitabilmente squalificato dalla giuria. E ancora più vicino, quasi sfiorato da altri cavalli sopraggiunti successivamente.
United As era già incerto nell’andatura da qualche metro e probabilmente l’errore e la squalifica ci sarebbero stati comunque, impressione dei più, ma questo non lo sapremo mai, grazie all’inammissibile comportamento dell’isolato “invasore”. Che poi invasore stavolta non era, in quanto è stato identificato nel figlio di Andrea Vitagliano, allenatore e driver del vincitore Specialess: è rimasto in pista dopo le fasi di allineamento dei cavalli dietro l’autostarter, nelle quali da artiere aveva accompagnato il cavallo di famiglia.
Papà Vitagliano, per il comportamento del figlio, è stato multato di 250 euro. E se l’andatura di United As fosse stata invece pregiudicata dall’episodio, quali provvedimenti sarebbero stati presi? Ci sarebbe stata una multa a favore del proprietario di United As, come quando in corsa si verifica un danneggiamento che compromette il miglior risultato di un cavallo?
Forse per il futuro, e in tempi brevi, è il caso di prevedere norme più severe, in relazione a fatti del genere, a partire magari dall’esclusione dalle piste di chi proprio non riesce a stare dall’altra parte dello steccato. Che siano figli di guidatori, artieri o anche proprietari di campioni del nostro trotto, come accaduto in un passato recente (si parla del GP Città di Torino). O bisogna aspettare che uno di questi "intrusi”, magari cadendo nella sua corsa sfrenata (è avvenuto a Montegiorgio), venga travolto da un cavallo lanciato verso il traguardo?