Lamaire, festa Dormello

Oaks concitate in partenza (un avvio dato... per sbaglio) e in arrivo (un sandwich ai danni di Call Me Love): la giubba di Ribot torna a vincere una classica ben 39 anni dopo il Derby di Garrido. Assiro conquista il GP Milano, Malotru netto nel Primi Passi
Lamaire, festa Dormello
di Mario Viggiani
3 min

Non è stato semplice venire a capo di questa edizione delle Oaks d’Italia, a San Siro. Prima una partenza data a quanto pare per sbaglio (gabbie spalancate con tre cavalle in attesa di entrare e una ancora attaccata alla “lunghina” dell'artiere: galeotto fu lo starter, pare), poi un epilogo convulso, come spesso accade specie nelle corse importanti (c’è poco da fare: in zona traguardo, è difficile che qualcuno dei top jockey vada dritto e i cavalli sotto spinta cambiano troppo facilmente traiettoria) e alla fine ordine d’arrivo lasciato uguale dai Commissari (senza che, almeno in Tv sul 220, si sia potuto assistere alla frontale del “fattaccio” per farsi tutti un’idea più verosimile dell’accaduto). La vittoria è così rimasta a Lamaire e Fabio Branca, che dall’esterno avevano obliquato verso destra prima "pettinando” la tedesca Apanadah ai 150 finali e poi ulteriormente proprio mentre Must Be Late e Cristian Demuro venivano in su a fare quasi sandwich su Call Me Love e Dario Vargiu (nella foto), per il rischio sul momento e la rabbia poi di quest’ultimo. Lamaire, rinvenuta in retta d’arrivo dalla posizione di coda, le ha raccolte tutte una per una, implacabile: era dal 1977 (con Zabarella) che la Dormello Olgiata non vinceva le Oaks, dal 1980 (il Derby con Garrido) che la giubba rossocrociata non faceva sua una delle nostre classiche. Ci sono voluti il training di Riccardo Santini e la regia di Franca Vittadini, da un po' manager di Dormello per le corse e per l’allevamento, per interrompere un digiuno davvero lungo. Hanno stracorso anche Must Be Late, la quarta del Regina Elena, e Call Me Love, la terza del Derby. Come pure Apadanah, quarta, che è stata la migliore delle straniere: probabilmente sarebbe arrivata ben più avanti (avrebbe vinto? ah, saperlo...) se non avesse perso del tutto la partenza buttandosi a sinistra ed esitando fatalmente all'apertura valida delle gabbie, e non fosse stata danneggiata anche lei dalla vincitrice. Affondate Malevra, l’italiana di Francia, e l’inglese King Power. 

Nelle altre due pattern, tutto facile per Malotru, italiano d’Inghilterra, tra i puledri del Primi Passi, per il training di Marco Botti e la monta accorta di Andrea Atzeni, e colpo gobbo del lanciatissimo Assiro nel Milano, con il jockey Andrea Mezzatesta che ha vinto il GP ben 28 anni dopo papà Vincenzo con Tisserand e l’allenatore Raffaele Biondi che ha tirato fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro dopo Benvenue nel 2014. Bene il derbywinner Keep On Fly, terzo a ridosso di Crowned Eagle.

Oaks d’Italia (gruppo 2, 407.000 €, m. 2200 p.g.): 1. Lamaire (F. Branca), 2. Must Be Late, 3. Call Me Love, 4. Apadanah. Distacchi: c.t. - 3/4 - 1 1/2. Tot. 16,12 3,20 3,07 1,60 (150,14) Trio 321,78. GP Milano (gruppo 2, 202.400 €, m. 2400 p.g.): 1. Assiro (A. Mezzatesta), 2. Crowned Eagle, 3. Keep On Fly, 4. Being Alive. Non ha corso Esty Feny. Distacchi: 3/4 - 1 - 6. Tot. 4,39 2,28 1,76 (11.81). Premio Primi Passi (gruppo 3, 77.000 €, m. 1200 p.d.): 1. Malotru (A. Atzeni), 2. Sicomoro, 3. Golden Air Force, 4. I Love Thisgame. Distacchi: 2 1/2 - 1/2 - 3. Tot. 3,82 2,05 3,54 5,63 (41,91) Trio 479,91. TQQ: Tris 5-2-12, 1.258,20 € per 28 vincitori; Quarté 5-2-12-9, 5.014,00 € per 2 vincitori; Quinté 5-2-12-9-13, n.v.


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