Di Nardo, stop paradossale

A Follonica disputa due corse, poi viene fermato dalla Giuria e sostituito perché ha usufruito di un'oblazione (annullamento di squalifica dietro pagamento di sanzione) a cui non aveva diritto (per la norma aggiornata, va concessa solo entro un limite di 8 giornate di appiedamento)
Di Nardo, stop paradossale
di Mario Viggiani
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Ieri a Follonica un episodio tanto anomalo quanto sconcertante ha avuto come protagonista Antonio Di Nardo. Il capofila dei driver italiani ha disputato regolarmente le prime due corse, vincendo con Mo Farah (nella foto) e piazzandosi secondo con Baccani, ma ha dovuto rinunciare ai quattro ingaggi successivi, nei quali è stato sostituito. Anomalo il motivo dello stop a convegno in pieno svolgimento: è venuto fuori che “Tony Young” non avrebbe potuto correre affatto in quanto, per l’ultima versione della relativa norma regolamentare la sua sospensione superiore a 8 giornate non avrebbe avuto diritto di oblazione (ovvero estinzione di pagamento), a differenza di quanto invece gli era stato consentito (il suo stop era di 5 giornate + 5, o 5 x2, fate voi, per le frustate nel GP Elwood Medium). Sconcertante il fatto che una volta di più, come nel caso del fantino Oisin Murphy nuovamente partente in Italia pur essendo inserito nella forfait list per una vecchia multa di 126 euro di cui non è mai stato messo a conoscenza (e tardiva esclusione dall'ordine d'arrivo per i cavalli da lui montati!), il “sistema di controllo” ippico legato al database Mipaaft malfunzioni e porti a situazioni paradossali come queste. Un elemento bizzarro in tutta la vicenda: proprio ieri mattina era stata inoltrata agli ippodromi una comunicazione ministeriale, priva di data, che tra l'altro diceva «nell'ipotesi in cui a seguito del raddoppio la sospensione risulti superiore a otto giorni non è consentita in ogni caso l'oblazione». «Si comunica che...», recita il testo, e non «si ricorda...»: la norma è stata aggiornata in primavera, forse sarebbe bene usare i termini giusti.


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