Da Corridonia a... Riyadh

Tre cavalli di minima allenati nelle Marche compaiono tra i segnalati per il Saudi Cup Day del 29 febbraio: Brigant Daughter, mai piazzatasi finora, addirittura nella corsa da 20 milioni di dollari! Nelle prove di contorno, iscritti i portacolori italiani Way To Paris, Time Shanakill, Wait Forever e Piet
Da Corridonia a... Riyadh© GAROFALO
di Mario Viggiani
5 min

A una settimana dalla chiusura delle iscrizioni, gratuite, ieri l’International Racing Bureau ha diffuso la lista dei cavalli segnalati per il Saudi Cup Day, primo meeting internazionale di corse al galoppo che si terrà sabato 29 febbraio al King Abdulaziz Equestrian Field, l’ippodromo di Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, preceduto il giorno prima da un altro importante convegno denominato Kingdom Day.

Sono in tutto 964, tra questi ben 32 i vincitori di gruppo 1, gli iscritti alle 8 corse che nel Saudi Cup Day metteranno complessivamente in palio 29,2 milioni di dollari, 20 dei quali costituiranno il montepremi della prima edizione della Saudi Cup (20.000.000 $, m. 1800 dirt), che diventa così la prova più ricca del mondo. Ogni corsa avrà un massimo di 14 partenti, in base al rating che verrà assegnato dal Jockey Club locale e da Phil Smith, ex handicapper senior della BHA. Tuttavia nella Saudi Cup due posti saranno riservati a portacolori locali, ovvero al vincitore di una corsa di selezione (la Two Holy Mosques Cup) e a un altro selezionato dal JCSA. E due cavalli sauditi verranno pure ammessi nei due handicap previsti nella giornata.

La Saudi Cup ha raccolto le adesioni di 143 cavalli allenati in 16 nazioni: Arabia Saudita, Argentina, Bahrain, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi, Francia, Giappone, Hong Kong, Norvegia, Polonia, Gran Bretagna, Irlanda, Stati Uniti, Turchia e, udite udite, Italia. La notizia che ha dell’incredibile non sta tanto nel fatto che ci sia un cavallo allenato in Italia segnalato per questa corsa, in mezzo a primaserie come Midnight Bisou, Maximum Security e McKinzie, quanto soprattutto di quale cavallo si tratti: Brigant Daughter, una femmina di 4 anni, che in carriera ha disputato soltanto due corse nel 2019, finendo ultima di cinque al debutto, in maiden a luglio a Tagliacozzo, a 32 lunghezze dal vincitore Atto Finale, e undicesima su quattordici, a vendere in novembre a Roma, anche in questo caso lontanissima, a 43 lunghezze dalla vincitrice Mamma Ela.

Ma non finisce qui, perché sono stati segnalati a Riyadh anche altri due cavalli sempre appartenenti al marchigiano Graziano Zamparini (sono allenati a Corridonia dall’ignaro Roberto Di Giacinto, anche se per un disguido nell’elenco diffuso dall’IRB compare bizzarramente come trainer Elena Sangiorgi, che in realtà è la moglie di Moreno Zamparini, figlio del proprietario). Infatti il 5 anni Mystic Fire, questo almeno 3 volte vincitore in carriera, anche se le ultime due solo in handicap di minima, è tra gli iscritti al 1351 Turf Sprint (1.000.000 $, m. 1351) e invece la 3 anni Wind Dancer, vincitrice in maiden nel giugno scorso a Corridonia, tra quelli al Riyadh Dirt Sprint (1.500.000 $, m. 1200 dirt).

Insomma, tre cavalli, Mystic Fire, Wind Dancer e soprattutto Brigant Daughter, ai quali difficilmente i responsabili tecnici del Saudi Cup Day riusciranno ad assegnare un rating. Per il resto, tra i segnalati per le corse del 29 febbraio per fortuna c’è un po’ di Italia che davvero ha ragione e chance di andare eventualmente in pista a Riyadh: Way To Paris (proprietario Paolo Ferrario, allenatore Andrea Marcialis) e Wait Forever (proprietari Renato Bruni & Partner, allen. M. Botti) compaiono nella Neom Turf Cup (1.000.000 $, m. 2100), Piet (proprietari Gianluca Bietolini e la T.B.A., allenatore lo stesso Bietolini) nel Saudi Derby (800.000 $, m. 1600 dirt), ancora Way To Paris ma anche Time Shanakill (proprietari i Dioscuri, allenatori Alessandro e Giuseppe Botti) nel Red Sea Turf Handicap (2.500.000 $, m. 3000). Va detto che sono stati già resi noti i pesi assegnati per questa corsa: Way To Paris è collocato a 59 chili e mezzo, Time Shanakill a 52.

Va infine citato anche Avez de Piné, il purosangue arabo allevato in Italia dalla Razza de Piné, valorizzato dal training di “Endo” Botti e poi acquistato da Mohd Saeed Ali Buhlaibeh Al Falasi, per il quale ha debuttato con un quinto posto in listed a fine dicembre ad Abu Dhabi. Avez è iscritto all’Obaiya Arabian Classic (1.900.000 $, m. 2000 dirt), riservato appunto ai PA.

Nella foto Mystic Fire in una delle sue vittorie nell'estate 2018 a Tagliacozzo


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