«Fate correre i nostri cavalli»

Alex Gocciadoro è fermo in Italia ma da sabato sarà operativo in Scandinavia. «La Svezia non ha mai interrotto l’attività, altre nazioni l’hanno già ripresa. Anche da noi ippodromi e centri di allenamento sempre attivi, e invece...». «Una spedizione di qualità, Elitloppet obiettivo principale con Vivid Wise As e Vitruvio»
«Fate correre i nostri cavalli»
di Mario Viggiani
5 min

L’ippica, lo sport e l’Italia intera attendono con ansia la sospirata “fase 2”, che dal 4 maggio potrebbe restituire una parvenza di normalità a certe abitudini, certe attività, certi lavori. Da noi le corse dei cavalli sono ferme dal 10 marzo e non si riesce a capire se ripartiranno insieme a tutto il resto. O magari anche in anticipo rispetto al calcio: lo chiede anche Alessandro Gocciadoro che in Emilia, a Noceto, gestisce il team più forte del nostro trotto.

«In Europa la Svezia non s’è mai fermata, Norvegia e Danimarca sono appena ripartite, a breve lo faranno anche Germania e Francia (si parla rispettivamente dell’1 e dell’11 maggio - ndr). In Italia i centri di allenamento, compresi gli ippodromi, in questo periodo di stop non si sono mai fermati, e il numero di persone coinvolte in un convegno di corse è sempre inferiore a quelle che quotidianamente tengono i cavalli in pieno esercizio. Tutti ci chiediamo perché, con le dovute e insindacabili precauzioni, non si possa ripartire anche qui con le corse a porte chiuse. Peraltro, sarebbe l’occasione giusta per ridare visibilità all’ippica, in assenza del calcio e degli altri sport, e magari, perdurando la chiusura delle agenzie, facendo conoscere di più le scommesse on line»

Il 4 maggio è molto, forse troppo vicino. Si pensa magari al giorno 16, per la ripartenza.

«C’è bisogno di una data per restituire tranquillità alla gente del nostro settore, già in affanno da tanto tempo per i ritardi nei pagamenti e per altre problematiche. Con un riferimento certo, si potrà definire un nuovo calendario, stabilendo di conseguenza se recuperare la totalità dei convegni di corse persi nei vari ippodromi oppure salvarne solo una parte aumentando però il numero delle corse nei singoli convegni o spalmando il montepremi, perché i soldi a traguardo vanno comunque garantiti per quanti erano. Sarà complicato far quadrare questo cerchio, ma va fatto»

Possibile una ripartenza per zone, per macroaree?

«Non mi pare attuabile: il montepremi è di tutti e specie in alcuni ippodromi è difficile allestire un campo partenti degno di interesse solo con i cavalli stanziali. La mobilità dei nostri animali è imprescindibile: senza quella, non saranno corse vere...»

L’ippica sembra aver perso tutto il suo peso specifico.

«L’aspetto più negativo di questa faccenda è la sensazione di impotenza, di abbandono, che abbiamo nei rapporti con le istituzioni. Non riusciamo a farci valere, non c’è modo di avere indicazioni precise anche in un frangente come quello attuale: gli parli di ippica e loro alzano le mani, invece sono proprio le istituzioni che gestiscono questo settore e che quindi dovrebbero risolvere le nostre difficoltà»

Fermo in Italia, come tutti gli altri ippici, ma con la valigia pronta per la Svezia: sabato avrai i primi cinque partenti, ad Aby.

«Mi attende un viaggio mica da poco: non ci sono voli diretti, avremmo dovuto fare due scali e poi raggiungere l’ippodromo di Goteborg in pullman. Così andremo via venerdì in auto, io e il mio braccio destro Andres Boldura, poi traghetto da Rostock, in Germania, e ancora auto fino ad Aby. E stessa soluzione per tornare in Italia».

Nel 2019 la “campagna di Scandinavia” portò a 35 vittorie, con 4 gran premi in bacheca.

«Ci vado quasi con un mese di ritardo, rispetto all’anno scorso, ma d’altronde sto spostando i miei cavalli solo adesso perché prima non era possibile: non come qualcuno che invece è scappato dall’Italia prima del consentito... Il numero dei cavalli stanziali sarà minore, però la qualità media sicuramente più elevata, come quella attuale di tutta la scuderia d’altronde, e soprattutto avremo due chance importanti nell’Elitloppet del 31 maggio con Vivid Wise As, che rientrerà il 13 a Solvalla, e Vitruvio, che invece prima punterà alla Copenhagen Cup. Porterò su un cavallo per ogni proprietario importante, ma in tanti avrebbero voluto averne più di uno. Peraltro la Scandinavia è anche un bel mercato: l’anno scorso per esempio siamo riusciti a vendere anche cavalli che pure erano tra i meno validi della spedizione, come Testimonial Ok, Veio, Zaragoza, Zenio»

Sarà un Elitloppet a porte chiuse.

«Poco male, conta correre: in Svezia come in Italia. E loro, gli svedesi, sono contenti che mezzo mondo ippico sarà davanti alla Tv per seguire la loro corsa più importante»


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