Calendario? No, barzelletta

Non si sa quando ripartiranno le corse in Italia, intanto però circola la bozza di un assurdo calendario per i GP di trotto da maggio a dicembre. Con stravolgimento dei circuiti classici per i 3 e i 4 anni (cancellando anche il Mangelli Filly) e concomitanze improponibili (il 5 settembre Nazionale a Milano ed Europeo a Cesena, e anche altre), ignorando le richieste degli ippodromi che invece avevano definito e presentato al Mipaaf una loro proposta congiunta! Per fortuna il loro accordo riporterà il Derby a Roma
Calendario? No, barzelletta
di Mario Viggiani
6 min

Dove eravamo rimasti? Ah, sì: a metà del calendario ippico 2020, sotto Natale 2019, diffuso dal Mipaaf con la programmazione generale e quella dei gran premi relative appunto solo al primo semestre per l’anno che allora stava per arrivare. Da allora giusto qualche tocco e ritocco per i gran premi del trotto, ovvero a fine febbraio la decisione di assegnare batterie e finali di Derby e Oaks allo stesso ippodromo e la rinuncia alle qualificazioni per il Mipaaf da effettuarsi invece in prova unica, e poi a inizio marzo le variazioni di data per alcuni GP (a Modena e Milano, in particolare il Nazioni opportunamente ricollocato dal 27 giugno al 4 ottobre) e soprattutto la riassegnazione del Turilli a Roma (nel 2019 si disputò a Napoli con il “pacchetto Derby”) inserendolo nel giorno del Triossi (29 giugno).

Si era quindi in attesa del calendario generale e di quello dei gran premi per il secondo semestre, peraltro inevitabilmente condizionati a questo punto dallo stop di due mesi dell’intera attività ippica per il Coronavirus. E invece ecco che da qualche giorno circola una bozza relativa ai gran premi di trotto per il completamento del 2020 davvero inaccettabile. Si pensava o almeno ci si augurava che le assurdità tecniche si fossero esaurite nel 2019 (batterie di Derby e Oaks a Roma e finali a Napoli, batterie del Mipaaf a Milano e finale a Napoli e soprattutto batterie dell’Anact in pista grande a Napoli, Roma e Treviso e finali in pista piccola a Bologna). e invece, messe riparo a quelle, sembrerebbe davvero che al peggio non ci sia mai fine, almeno da parte di chi partorisce queste scelleratezze tecniche, che alla fine restano sempre senza padri né madri... Il tutto a fronte di un calendario che pure, strano ma vero, i gestori degli ippodromi di trotto avevano invece “quadrato” diversamente con un'intesa quasi senza precedenti.

In questa bozza di calendario dei gran premi ce ne sono talmente tante, di astrusità, al punto da rischiare di non individuarle e segnalarle tutte: l'1 aprile è passato da un pezzo e una barzelletta come questa non fa certo ridere. L’anomalia fondamentale è costituita dagli stravolgimenti in... corsa (siamo ormai alla fine di aprile), con tempi e modi che avrebbero avuto un senso solo se utilizzati per il calendario 2021 . E invece ecco che dal nulla ricomparirebbero i “criteria” per i 2 anni, e fin qui ancora ci siamo, ma soprattutto ci sarebbe una rivoluzione nei circuiti classici per i 3 e per i 4 anni, con i Filly, ovvero le “divisioni” femminili: sono stati infatti cancellati quelli dei gruppi 1 (salvate solo le Oaks, spazzato via anche il Mangelli Filly!) e sono invece spuntati dal nulla per tutti i gruppi 3, nei quali maschi e femmine saranno quindi divisi per sesso, con montepremi di 50.000 euro per ognuna delle due “divisioni” e femmine a differenza del passato impegnate sulla media distanza nei GP in cui appunto i maschi correranno sul doppio chilometro. Uno stravolgimento del genere sarebbe consentito solo al trotto italiano, mai ripreso per un orecchio dall'UET: al galoppo, tutto questo sarebbe inammissibile, da parte del Comitato Europeo Pattern.

Altre segnalazioni sparse: l’Etruria del 30 maggio per i 3 anni è in altalena tra Firenze e Follonica (ah, saperlo...), Grassetto e Padovanelle diventeranno una corsa sola (un gruppo 2 da 90.000 euro) l’11 giugno a Padova, con denominazione che andrà scelta dall’ippodromo veneto; l’Italia, saltato il 29 marzo, passerebbe da Bologna a Cesena, sempre impianto HippoGroup quindi, abbinato al Grassi dell’11 luglio; abolito anche il Campionato Femminile delle 4 anni a Ss. Cosma e Damiano, lasciando quindi figlio unico quello delle 3 anni. E ancora: per un accordo intercorso tra i vari ippodromi, e ben accetto dal Mipaaf, le classiche destinate a bando risulterebbero assegnate a Modena (Unione Europea, questo in un’unico mega-convegno con Giovanardi e Orlandi), Roma (Derby e Oaks) e Napoli (Mipaaf, questo confermato in prova unica, con qualificazioni quindi abolite), come l’Orsi Mangelli ormai appannaggio di Torino (che l’1 novembre avrà anche le finali Anact).

Napoli, dal canto suo, aveva chiesto ufficialmente di rinunciare per quest’anno al Freccia d’Europa così da recuperare il Lotteria nella stessa data, il 25 ottobre, raggruppando le due dotazioni per attirare magari il meglio del trotto europeo. E invece niente, richiesta ignorata: il Lotteria si farà sì in quella data ma restando con un montepremi di 660.000 euro, e il Freccia d’Europa verrebbe comunque disputato il 26 luglio, riportato da gruppo 2 a 1 e ricco di ben 190.000 euro.

Cancellate le finali dicembrine per i 4 anni e per i Master, gli anziani cioè: due corse nate male, nel 2018, e finite quindi peggio. Questa sarebbe anche una cosa buona e giusta, se non fosse però che per la loro sparizione verrebbero spostati al 26 dicembre il Due Mari e il Città di Taranto, i tradizionali appuntamenti estivi del “Paolo VI” (il tutto all’oscuro della dirigenza tarantina...).

Ce n’è anche in materia di concomitanze: il 5 settembre ci sarebbero il Nazionale a Milano sotto il sole e l’Europeo a Cesena sotto le luci artificiali (ma vogliamo pensare che sia una svista e che il Nazionale verrà spostato al giorno dopo...), il 19 settembre in contemporanea ancora Milano con il Criterium e Torino con il Costa Azzurra (testa o croce per i guidatori e gli allenatori più importanti?) e infine il 29 novembre con il doppio Mipaaf a Napoli e il Palio dei Comuni e il doppio San Paolo a Montegiorgio.

La bozza, che in una proporzione imbarazzante comprende 26 gruppi 1, appena 4 gruppi 2 e 35 gruppi 3, è ufficiosissima: non c’è molto tempo, considerato che parte con i gran premi che dovrebbero disputarsi già il 16 maggio, ma sarà il caso che si eviti questo ennesimo scempio tecnico. Alla fine del 2019 invocammo “rispetto per i gran premi”: ecco, appunto...


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