Lo spettro del 14 giugno

L'ippica non compare neppure nel nuovo DPCM del premier Conte, nel quale "eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina” non hanno una data di fine sospensione e invece si parla del 15 giugno per la ripresa anche all'aperto di concerti, spettacoli teatrali e altro. Nessuna traccia di un decreto da parte del Mipaaf, che dice di attendere il giudizio del CTS sul protocollo. Intanto monta la protesta: domani 70º giorno senza corse, chiesti i permessi per manifestazioni da tenere giovedì in diverse città
Lo spettro del 14 giugno
di Mario Viggiani
3 min

Altro che decreto Mipaaf “libera ippica” del ministro Teresa Bellanova... Oggi, sul fronte ministeriale, s’è registrato solo un post Facebook del sottosegretario con delega, Giuseppe L’Abbate, a spiegare come il “pallino” sia nelle mani del CTS («Quello che posso dirvi, ad ora, è che tutto ciò che competeva al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è stato fatto per tempo. Abbiamo consegnato il protocollo da attuare, dopo averlo condiviso con la filiera, e attendiamo ora che si esprima il Comitato Tecnico Scientifico. Comprendo la voglia di ripartire - sono il primo a volerlo - ma dobbiamo confrontarci con la realtà del Covid-19 e con le dovute prescrizioni sanitarie per limitare la diffusione dell'epidemia. Continueremo a far valere le nostre ragioni per la ripresa delle corse»). E pure un suo messaggio in risposta alle sollecitazioni di qualche operatore del settore, in cui chiede sostegno («State bussando al portone sbagliato. Sto facendo pressioni. Se volete aiutarmi, fate pressioni con me»). Insomma: il pallino ippico sarebbe nelle mani del CTS, ma se la situazione non si sblocca in tempi rapidi è davvero il caso di farsi sentire...

Gli ippici intanto sono sempre più arrabbiati, sentendosi ormai come “i nuovi invisibili”: alcuni hanno già chiesto l’autorizzazione o stanno per chiederla per manifestare giovedì dalle ore 11 alle 13 a Roma (sotto Palazzo Chigi), Napoli (in Piazza Plebiscito), Sassari (in Piazza d’Italia), Milano e forse altre città. Il timore è che le corse ripartano soltanto il 15 giugno, come da nuovo DPCM del premier Giuseppe Conte diffuso oggi, per il quale al punto e) dell’art. 1 “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici privati”, senza peraltro una data di riferimento come invece indicata al punto m), quando si parla del 14 giugno come termine della sospensione di “spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”, indicando le disposizioni da applicare dal 15 giugno per la ripresa di questi spettacoli. Invece al punto l) si ribadisce che “sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo”, anche qui senza data di fine sospensione.

Da qualche parte trova ancora credito l’eventuale decreto ministeriale da parte del Mipaaf, nonostante le dichiarazioni molto esplicite da parte del sottosegretario L’Abbate: l'unico provvedimento da parte dell'unica istituzione per la quale l'ippica esiste. Domani intanto sarà il 70º giorno senza corse in Italia, dopo che gli ultimi convegni si sono disputati il 9 marzo. Il 30 maggio ripartirà la Spagna, l’1 giugno la Gran Bretagna e forse la Svizzera, l’8 giugno l’Irlanda: se davvero qui da noi restasse tutto fermo fino al 14 giugno, a quel punto ci batterebbe solo il Belgio, dove è stata fissata la data dell’1 luglio. Ecco, appunto: anche il Belgio almeno una data ce l’ha...


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