Lettera in attesa di risposta

Il Mipaaf ha diffuso oggi il testo di quanto scritto ieri dalla ministra Bellanova al premier Conte e al collega Speranza (Salute), sollecitando la ripresa delle corse negli ippodromi. La titolare del ministero di riferimento per l'ippica annuncia l'adeguamento delle Linee Guida sanitarie sulla base di quanto indicato dal CTS. Intanto a Napoli estratti i numeri per venerdì, ma niente partenti senza DM o circolare...
Lettera in attesa di risposta
di Mario Viggiani
3 min

«Urgente annunciare l'avvio dell'attività delle corse fin dal prossimo 22 maggio. Perché un ritardo nella ripresa delle corse produrrà un ulteriore danno economico per il mondo allevatoriale». Questo e altro compare nella mail inviata ieri dalla ministra Teresa Bellanova (Mipaaf) al premier Giuseppe Conte e al collega Roberto Speranza (Salute) per sollecitare la riapertura degli ippodromi alle corse ippiche, rigorosamente a porte chiuse, dunque «compatibile con le previsioni del DL 16 maggio 2020 n. 33 e non in contrasto con le previsioni di cui al DPCM 17 maggio 2020, dove pure è assente ogni riferimento in merito». E annunciando l'adeguamento delle Linee Guida secondo alla luce di quanto già indicato dal Comitato Tecnico Scientifico così da garantire, per quanto di competenza, «il massimo livello di sicurezza a tutte le attività oggetto di riapertura».

«Le corse ippiche - ha scritto la ministra - rappresentano l'unico strumento di reddito per gli allevatori e gli operatori del settore, nonché degli ippodromi. Un ritardo nella ripresa delle corse produrrà un ulteriore danno economico per il mondo allevatoriale e la filiera ippica nazionale che conta in Italia oltre 30.000 operatori con oltre 8mila cavalli da corsa in piena attività agonistica». Inoltre «la mancanza di corse non consente di qualificare le nuove generazioni dei cavalli pronti per essere venduti nelle imminenti aste, nazionali e internazionali; gli operatori non potranno fruire di parametri di valutazione provenienti da gare recenti, scontando un notevole deprezzamento degli stessi», con un impatto negativo sul patrimonio equino nazionale, considerato come «l'assenza di corse sul territorio nazionale sta attivando un costante flusso di emigrazione degli allevatori nei Paesi dove le corse ippiche sono già riprese».

Nella lettera la Bellanova ricorda infine, a conferma della sollecitazione, come gli impianti e le strutture degli ippodromi non siano mai stati chiusi ma utilizzati correntemente come sede per la cura, la movimentazione e l'allenamento del cavallo, attività regolarmente autorizzate, «in pieno accordo con il competente ufficio del Ministero della Salute».

Fin qui la ministra (l'esodo migratorio degli ippici, va detto, non riguarda certo solo gli allevatori, ma soprattutto i cavalli da corsa, oltre che altri operatori del settore). Al momento non è dato sapere se sia pervenuta alla Bellanova la risposta da parte di Conte e Speranza, ma viene proprio da pensare che questo non sia ancora successo. Di sicuro, non c'è ancora traccia di DM  o circolare del Mipaaf a sancire la ripresa delle corse, in Italia ferme dal 10 marzo. Nel frattempo, l'ippodromo napoletano di Agnano questa mattina ha "tirato” i numeri per le corse da disputarsi eventualmente proprio venerdì: per domattina sarebbe prevista la dichiarazione dei partenti, ma ovviamente ci sarà solo se sarà arrivato il "visto, si corra”...


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