Ripartenza e anomalie

Oggi convegni a Follonica, Taranto e Albenga. Intanto però tiene sempre banco il calendario dei GP, stravolto con la banale motivazione dello stop da Covid-19: nel trotto sono sparite le batterie delle Oaks, senza alcun apposito DM, come invece è prassi per le classiche "disciplinate” dal Mipaaf, né motivazione ufficiale. Forti polemiche anche per la circolare di programmazione
Ripartenza e anomalie© SIFJ
di Mario Viggiani
6 min

Cavalli in pista! L’appuntamento a porte chiuse è per oggi, dopo 76 giorni senza corse ippiche in Italia: ore 14.40 a Follonica (con la TQQ e diversi top driver subito al via), ore 15 a Taranto, ore 15.20 ad Albenga. Si pensava a un pienone da tutto esaurito, in pista, e invece nessuno dei tre ippodromi ha allestito 10 corse, il massimo previsto dal protocollo, e appena 9 di queste (6 a Taranto e 3 a Follonica, addirittura nessuna ad Albenga!), sulle 24 totali, hanno raggiunto il numero limite di 12 partenti.

Ovviamente, con la perdurante chiusura delle agenzie e dei corner di scommesse, il gioco sarà possibile soltanto on line: il “lockdown” ha portato in terapia intensiva il settore, resta da vedere se la situazione si sbloccherà prima o dopo il 15 giugno (venerdì a Napoli c'è stata una manifestazione di protesta a larga partecipazione).

CALENDARIO - In attesa di conoscere il destino del montepremi non utilizzato nei 76 giorni di stop (più convegni? più corse? più soldi magari per le corse di minima? siamo l’Italia, bellezza, mica Germania, Francia o altra nazione, dove prima si fa la quadra e poi si corre), c’è ancora da ragionare su quello che invece è il calendario ufficiale diffuso dal Mipaaf: fino al 31 luglio per la programmazione generale e fino a tutto il 2020 per i gran premi.

Il galoppo, dopo la presa di posizione da parte di HippoGroup Roma che gestisce Capannelle e dell’ANG, attende risposta sulla data dei Premi Parioli e Regina Elena, fissati al 14 giugno anzichè al 21 come da intesa originaria e richiesta da parte degli interessati. E anche sul limite dei 12 partenti, che certo sono inammissibili per i gran premi, in particolare per le classiche, a partire dal Derby che verrà recuperato il 12 luglio.

Il trotto s’è ritrovato con un calendario stravolto e per molti versi sconcertante, come già segnalato: il capolavoro supremo è l’accorciamento del Nazioni milanese, una delle poche corse davvero storiche del nostro trotto, dalla media distanza alla breve, ridotto a preparazione di lusso al Lotteria che solo per quest’anno si disputerà in autunno.

Era però sfuggita un’anomalia, già presente nella bozza di fine aprile poi diventata in buona parte realtà con il DM n. 26563 di venerdì: ovvero alla data del 20 settembre a Roma sono indicate solo le batterie di qualificazione del Derby e non c’è traccia di quelle delle Oaks. Peccato però che Derby, Oaks e non solo facciano parte di quelle classiche che da qualche anno a questa parte hanno un loro “disciplinare” tecnico per l’ammissione e la selezione dei cavalli. Tant’è che nel DM n. 90300 del 24-12-2019, nel DM n. 12448 del 21-2-2020 e anche nel DM n. 17170 dell’11-3-2020 che annulla quello precedente, avocando al Mipaaf stesso l’assegnazione delle classiche di cui sopra (tutti DM firmati dal Capo Dipartimento Francesco Saverio Abate), si parla sempre e solo di “batterie qualificazioni Derby, batterie qualificazioni Oaks”, e tutto il resto...

Delle due, l’una: o nel calendario ufficializzato venerdì c’è una grave dimenticanza, svista, chiamatela come volete, oppure è stata apportata una modifica che invece avrebbe dovuto richiedere un DM apposito prima di quello con oggetto il calendario revisionato. Ah, si chiacchiera ovviamente di Oaks in prova unica senza batterie, con 14 cavalle ammesse, perché altrimenti le povere femmine arriverebbero stanchine alla data del 20 settembre perché appena 23 giorni prima, il 27 agosto, magari solo alcune di loro potrebbero aver partecipato al Campionato Femminile delle 3 anni al Garigliano: peccato che dovrebbero essere le vere classiche a condizionare il resto della programmazione e non il contrario. Tirare indietro di cinque giorni, al 22 agosto, la corsa del Garigliano, sarebbe impossibile? O magari invertire le date dei Campionati di 3 e 4 anni, considerato che quest'ultimo è stato deportato a Napoli a dicembre quando c'è il Royal Mares per le 4 anni e oltre? Peraltro: è con questo calendario stravolto che sono spuntati ogni dove i Filly per le femmine di 3 anni, salvo far dissolvere clamorosamente nel nulla quello dell'Orsi Mangelli (che però dovrebbe rispuntare...).

Anche su questo argomento delle batterie sparite oggi Elio Pautasso, d.g. di HippoGroup Roma, con Capannelle tornata sede di Derby e Oaks del trotto, chiederà spiegazioni al Mipaaf. Qui, segnalando un mare di polemiche che sta accompagnando anche la circolare di programmazione del trotto per il secondo semestre (qui con variazioni in extremis, in particolare relative alle condizionate per i cavalli anziani), torniamo a sottolineare che senza stop da Covid-19 il calendario dei gran premi, va da sé, sarebbe rimasto immutato: almeno quello del primo semestre, ovvio, come sancito dal DM del dicembre scorso, perché invece quello per il secondo non aveva ancora visto la luce. Un conto è la rimodulazione sacrosanta dei GP dopo la perdita di due mesi e mezzo di corse, ben altro lo stravolgimento a fine maggio, con l’alibi davvero inconsistente e banale della riorganizzazione da Covid-19. Un’iniziativa del genere, della quale andrebbero accertati paternità e anche maternità, ci stava tutta tra qualche mese, in vista del 2021. E invece nell’ippica italiana anche questo è possibile, specie con un ente europeo che non supervisiona un bel nulla.

Nella foto la sanificazione delle scuderie al "Paolo VI” di Taranto


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