La Saudi Cup resta saudita

Mishriff, allenato da Gosden per il Principe Faisal, conquista la seconda edizione della corsa più ricca del mondo: il favorito Charlatan battuto per una lunghezza, terzo Great Scot. Giapponesi protagonisti in due degli altri GP, fantini italiani all'asciutto
La Saudi Cup resta saudita© SAUDI CUP/ZIARNO
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Festa grande, a Riyadh: americani sconfitti nella seconda edizione della Saudi Cup, vince il Principe A.A. Faisal con Mishriff, che ha messo sotto Charlatan dopo un arrivo entusiasmante. Il favorito aveva messo ko in curva il rivale dichiarato Knicks Go, che aveva cercato di rientrargli alla corda, ma il 21enne David Egan è stato freddo e lucido nel rimanere agganciato ai due più attesi e così in dirittura ha scatenato l’allievo di John Gosden ai fianchi del sauro arrivato dagli States. Un pressing continuo, inesorabile, senza però cercare il corpo a corpo, anzi, alla fine del quale il 4 anni da Make Believe ha guadagnato una lunghezza di vantaggio su Charlatan (nella foto), chiudendo nel tempo 1.49.59. Sei lunghezze e mezza più dietro è rinvenuto fortissimo Great Scot (figlio di quel Requinto che l’hanno scorso ha funzionato come stallone in Italia, prima di essere venduto proprio in Arabia Saudita tramite l'agente Marco Bozzi) a sfilare il terzo posto a un generoso ma stanco Knicks Go. Antonio Fresu ha chiuso sesto con Military Law («Non gli è piaciuta la pista»), decimo Cristian Demuro con l’estremo outsider Derevo, dodicesimo Lanfranco Dettori con Global Giant.

Mishriff l’anno scorso aveva regalato a Faisal i successi nel Jockey Club e nel Guillaume d’Ornano in Francia. Il portacolori del principe era al rientro dall'ottavo posto autunnale nelle Champion Stakes. Il nome Mishriff deriva da quello del migliore amico dello stesso Faisal. Per i sauditi è stata anche una rivincita sugli ospiti arrivati dagli States, dopo il successo di Maximum Security nel 2020.

ALTRE CORSE. In apertura di convegno Hollie Doyle ha colpito da controfavorita con l’irlandese True Self, allenato da Willie Mullins, nella Neom Turf Cup (1.000.000 $, m. 2100) in cui in zona traguarda ha volato il favorito Channel Maker. Dettori a distanza di un anno con Dark Power non è riuscito a ripetersi nell'STC 1351 Turf Sprint (1.000.000 $, m. 1351), sopravanzato per una lunghezza scarsa dal favorito Space Blues. Godolphin, a segno con lo sprinter montato da William Buick, ha replicato subito dopo con Gifts of Gold nel Red Sea Turf Handicap (2.500.000 $, m. 3000).

Il Derby saudita, l’Al Rajhi Bank Saudi Derby (1.500.000 $, m. 1600 dirt), è invece finito in Giappone con Pink Kamehameha, che con Keita Tosaki s’è salvato di 3/4 di lunghezza dal finalone di Cowan, lo statunitense che avrebbe dovuto essere montato da Umberto Rispoli: Joel Rosario ha perso la partenza, con lo statunitense, e lì ha perso la corsa... Qui terzo a ridosso Dettori con New Treasure, per Gosden. Una curiosità: Pink Kamehameha era al debutto sul dirt, in precedenza a casa sua aveva vinto solo al debutto prima di finire “ennepì” nelle cinque uscite successive, ed era al rientro dal 19 dicembre! I giapponesi hanno poi fatto chiamato banco in accoppiata nel Saudia Riyadh Dirt Sprint (1.500.000 $, m. 1200 dirt): Copano Kicking, con Buick in sella, ha stampato sul traguardo il favorito Matera Sky, questo così finito ancora secondo come nel 2020.

Una mezza delusione per Demuro jr è arrivata nell’Obaiya Arabian Classic (2.000.000 $, m. 2000 dirt), l’attesissima prova per i PA: era in sella a Hajres, secondo arrivato nell’edizione 2020, ma s’è piazzato solo terzo dietro la coppia degli Al Khalediah, Mubasher e Mutawakel, che l’anno scorso erano finiti ben dietro al grigio allenato in Francia da Jean François Bernard.

Saudi Cup (20.000.000 $, m. 1800 dirt): 1. Mishriff (D. Egan), 2. Charlatan, 3. Great Scot, 4. Knicks Go. Distacchi: 1 - 6 1/2 - 1.


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