Sicilia, cavalli di nuovo liberi

Dopo le sollecitazioni della FISE e la collaborazione con l'Ippodromo del Mediterraneo, la Regione Sicilia ha modificato le disposizioni atte a prevenire la diffusione dell'EHV-1. Ripartono quindi corse ippiche e concorsi di equitazione, ma con rigide norme di controllo per i cavalli partecipanti agli eventi sportivi e pubblici
Sicilia, cavalli di nuovo liberi© IPP. MEDITERRANEO
di Mario Viggiani
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Fortunatamente ha avuto vita breve l’applicazione del D.D.G. N° 198/2021 emesso dal Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione Siciliana per il quale, «allo scopo di evitare l'ingresso e la diffusione della Rinopolmonite equina da Herpes Virus Equino (EHV-1), nel territorio della Regione Siciliana, fino al 31 marzo era vietato l'ingresso di equidi provenienti da territori extraregionali nonché lo svolgimento di ogni manifestazione ippico-sportiva». Decreto che aveva portato alla cancellazione delle corse ippiche a Siracusa sabato per il galoppo e oggi per il trotto e che sul fronte dell’equitazione avrebbe determinato quella dei concorsi ippici previsti nel weekend, alla ripartenza dopo lo stop nazionale derivato appunto dalle disposizioni della Federazione Italiana Sport Equestri innescate dal problema sanitario.

Ebbene, il D.D.G. siciliano (che, è bene ricordare, era datato venerdì 12 ma nell’immediato non aveva portato allo stop delle corse invece regolarmente disputatesi al Mediterraneo sabato 13 e lunedì 15), è stato oggi repentinamente modificato dopo l’intervento e le sollecitazioni arrivate in particolare dalla FISE, che il 15 aveva inviato una durissima lettera alla responsabile del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, contestando i termini del provvedimento e parlando esplicitamente di «eccesso di potere» in merito a un provvedimento che andava contro le direttive a carattere nazionale fissate in precedenza dal Ministero della Salute.

Il nuovo D.D.G. n. 225 emesso in data odierna dice quindi che «tenuto conto che tutti gli equidi di provenienza extraregionale, entrati a partire dall’1 febbraio 2021, sono stati sottoposti a visita clinica con esito favorevole e che i sospetti di malattia avanzati nel territorio regionale non sono stati confermati; considerato che il controllo della malattia si basa su azioni di profilassi diretta e indiretta, mediante l’ausilio di prodotti immunizzanti, e che il divieto temporaneo degli ingressi di equini in Sicilia ed il divieto di svolgimento di concentramenti di equidi, secondo il parere dell’Unità di Crisi regionale per le emergenze veterinarie, possono essere ridefiniti alla luce dellattuale situazione epidemiologica regionale», stabilisce così che «allo scopo di evitare lingresso e la diffusione della Rinopolmonite equina da Herpes Virus Equino (EHV-1), nel territorio della Regione Siciliana, fino al 31 marzo 2021, è consentito: 1) l’ingresso di equidi vaccinati da almeno 21 giorni e da non oltre 6 mesi; 2) lo svolgimento di fiere, mercati, esposizioni ed ogni altro concentramento di equidi, ivi comprese le manifestazioni ippiche e le attività previste presso le stazioni di monta pubbliche e private, alle seguenti condizioni: che gli equidi siano stati vaccinati dal almeno 3 settimane e da non oltre 6 mesi; che gli equidi non vaccinati siano stati sottoposti a visita clinica veterinaria con esito favorevole, certificata da un medico veterinario pubblico o privato, da effettuarsi entro e non oltre 48 ore prima della movimentazione; che gli organizzatori di fiere, mercati, esposizioni e ogni altro concentramento di equidi, ivi comprese le manifestazioni ippiche e le attività presso le stazioni di monta pubbliche e private, curino la predisposizione di un registro degli animali partecipanti e l’acquisizione della documentazione sanitaria-veterinaria».

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene dopo un decreto che inizialmente non teneva presente come in realtà l’attività siciliana, ippica o equestre, si svolga abitualmente senza particolare movimentazione di cavalli dalle altre regioni. In questo modo, come avevamo sollecitato e anticipato, s’è messo riparo a una soluzione peraltro facilmente rivedibile. E questo grazie soprattutto all’intervento deciso e immediato da parte del presidente FISE, Marco Di Paola, e della cooperazione tra il Comitato Regionale della stessa federazione, in particolare il presidente Fabio Parziano, e la dirigenza dell’Ippodromo del Mediterraneo, che fa capo a Concetto Mazzarella, dove a questo punto le corse dovrebbero ripartire nel weekend, per poi recuperare le due giornate cancellate nei giorni scorsi. Certo, le rigide norme in materia di vaccinazioni potrebbero condizionare non poco l'allestimento di corse e concorsi. Resta il fatto che stiamo parlando di un decreto con fine durata 31 marzo, e oggi siamo al giorno 22...


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