Torna un Sanna tutto nuovo

Ultime quattro giornate di corse da leader dei fantini in Qatar, poi dal 23 in Italia come prima monta per i Roveda. «Non sono più il ragazzino di una volta... Tutto quello che ho ottenuto all'estero me lo sono conquistato ripartendo da zero, specie dopo l'incubo di Hong Kong. Pronto a dare il meglio, sono un altro anche fisicamente»
Torna un Sanna tutto nuovo
di Mario Viggiani
5 min

Ultime giornate di corse in Qatar: due questa settimana, due la prossima, e poi stagione 2020-21 finita, se ne riparlerà in ottobre per quella 2021-22. Tra l’una e l’altra, Alberto Sanna tornerà in Italia a tempo pieno. E stavolta con un... biglietto di prima classe: anzi, un contratto di prima monta. Luigi e Giuseppina Roveda, che hanno i cavalli in allenamento da Raffaele Biondi a Milano (ma ora anche alcuni da Maurizio Guarnieri a La Teste de Buch, in Francia), hanno puntato sul 36enne fantino sardo dopo aver deciso di mettere fine al pur proficuo rapporto degli ultimi anni con Andrea Mezzatesta. Alberto, che oggi monterà a Doha, tornerà in Italia venerdì 23, giusto in tempo per l’ultimo weekend di corse in aprile.

«Resterò in Qatar fino all’ultima giornata di questa stagione, anche per correttezza degli impegni che avevo già preso. Non mi sembra corretto lasciar tutto e tutti dove mi hanno sempre rispettato. E ci tornerò per la prossima stagione: credo che essere corretto e leale nella vita paghi sempre».

Mancano quattro convegni per completare una stagione che Alberto chiuderà da leader.

«La classifica è in base alle somme vinte (in ogni caso fino a oggi sono 53 i suoi successi - ndr), me la sono virtualmente aggiudicata già a febbraio dopo aver vinto sei corse nel meeting più importante, l’Amir’s Festival, migliorando il primato realizzato da Harry Bentley quando era prima monta di Gassim Ghazali. Ho provato a battere il record assoluto di somme vinte (realizzato dallo stesso Bentley nella stagione 2014-2015 - ndr) ma riuscirò solo ad essere il secondo di sempre a superare gli 8.150.000 riyal di somme vinte in una stagione: considerando che in totale avrò montato in 48 giornate, non è male...».

Anche quello in Qatar era stato un ritorno, per Sanna, dopo tre stagioni a Hong Kong da ottovolante: due incidenti non da poco (nell’ottobre 2018 è caduto dalla bici e nel marzo 2019 da cavallo), grandi soddisfazioni in corsa (per tutte la vittoria con Southern Legend in gruppo 3 nel Sa Sa Ladies’ Purse nel novembre 2019), infine una sospensione per una monta ritenuta poco convincente dal Jockey Club locale. Quest’ultimo episodio ha allontanato Alberto dall’ex colonia britannica e stava allontanandolo anche dalle corse. Un suo messaggio sui social, dopo la grande vittoria del 20 febbraio scorso con Noor Al Hawa in gruppo 1 nell’Amir Trophy, ha racchiuso tutti i suoi pensieri.

«Sono tornato nel posto che avevo lasciato per inseguire un sogno che forse non era il mio. Pensavo che Hong Kong sarebbe stato l'apice della mia carriera e invece è stato un incubo. Non sono mai stato apprezzato e forse non li ho apprezzati nemmeno io, lì ho incontrato poche persone vere ed è stata una grande lezione perché qualsiasi esperienza negativa ti rende più forte. Se oggi sono qui per festeggiare queste vittorie, è solo grazie a mia moglie (Roberta, con la quale ha due figli - ndr) che è sempre stata l'unica persona che ha creduto in me anche quando pensavo che fosse tutto finito, ai miei amici Sauro, Simone e Matteo che sono sempre qui per me, a Georges Mikhalides che ha creduto nelle mie capacità: con Noor al Hawa ci siamo regalati una stagione fantastica (altre tre vittorie, prima dell’Amir Trophy - ndr)».

E adesso l’Italia, dopo la parentesi... sotto traccia dell’anno scorso (10 vittorie in 95 corse tutte di poco conto da metà giugno a inizio ottobre). Coni cavalli dei Roveda (su tutti Elisa Again, Agnes, Zelandia e Fayathaan) e le altre monte che gli troverà il suo agente italiano, Andrea Arbau.

«Cercherò di fare il meglio possibile, anche perché molti magari ricordano l’Alberto Sanna di dieci anni fa... Che era poco più di un ragazzino con allenatori e scuderie importanti alle spalle, Borromeo, Nuova Sbarra, Dormello, ma che era il classico italiano che dava sempre la colpa agli altri o alla sfortuna.. Stando lontano e ripartendo da zero, mi sono reso conto che la fortuna uno se la crea con la dedizione, il lavoro e i sacrifici. Mi sono creato un grosso bagaglio di esperienza e nel bene e male ho sempre fatto bene nei Paesi in cui sono stato. Ho anche cambiato il mio aspetto fisico: una componente che in Italia sottovalutano, ma per essere un buon fantino devi essere un buon atleta (e lui ne, fa, di km in bicicletta - ndr) per far sì che i cavalli rendano al meglio».


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