ADM, stop gioco negli ippodromi

A tre giorni dalla riapertura dei cancelli al pubblico, l'Agenzia blocca quanto disposto dal Mipaaf e vieta l'accettazione delle scommesse durante le corse. Protestano i gestori degli impianti, già in agitazione per i contratti con il ministero non ancora operativi per il 2021
ADM, stop gioco negli ippodromi© HG ROMA/SAVI
di Mario Viggiani
5 min

Come non detto: ippodromi aperti al pubblico, da sabato scorso (con un massimo di 1.000 persone, pur indicando anche un 25% della capienza limite), ma niente più scommesse, dopo anche oggi erano consentite negli impianti in attività in base a quanto indicato nella circolare del Mipaaf che aveva riportato gli spettatori a vedere le corse dal vivo. Per l’inevitabile reazione di scontento e rabbia da parte dei gestori di ippodromi, il repentino dietrofront è arrivato questo pomeriggio con una circolare di ADM, l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, a firma del dirigente Fabrizio Fiorentino, che pubblichiamo integralmente qui di seguito:

«A seguito della emanazione delle Linee Guida per la riapertura al pubblico da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il pubblico può avere accesso all’interno degli ippodromi durante le giornate in cui si svolgono le corse. In merito, si sottolinea che le disposizioni che hanno sospeso le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, sono state emanate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e sono tuttora vigenti. In ragione di quanto sopra, è inibita la raccolta delle scommesse in rete fisica all’interno degli ippodromi».

ADM ha poi diffuso una nota, pubblicata da Gioconews ma non inoltrata agli stessi ippodromi, in cui fa presente che «anche se, infatti, nei protocolli si evidenziava la necessità di garantire, in sicurezza, la presenza di punti di accettazione delle scommesse prevalentemente all’aperto, in apposite strutture quali gazebo o similari e, se all’interno di locali, in aree e zone sufficientemente aerate e dotate di adeguate aperture verso l’esterno», le disposizioni che hanno sospeso le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, sono state emanate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e sono tuttora vigenti».

Per la serie: niente figli, né figliastri, in materia di scommesse? O si gioca dappertutto, o da nessuna parte? Altrimenti a che pro, dare linee guida per quello che si può fare e come all'interno degli ippodromi, salvo poi bloccare tutto perché, a leggere ADM, non è cambiato nulla? Agli ippodromi, specie quelli che per tipologia sono veri e propri parchi cittadini, è toccato restare chiusi quando invece ville e parchi erano gremiti di gente anche in regime di zone arancioni. Adesso, ecco l'ulteriore beffa...

Nell'immediato da registrare la reazione del SIAG, una delle associazioni di allenatori e guidatori del trotto: «Rimaniamo sbalorditi dalla velocità dell’ADM, che per anni ha fatto tutto per non riformare il gioco dell’ippica, distruggendola, nell’emanare uno stop alle scommesse ippiche fisiche negli ippodromi all’aperto. Chiediamo all’ADM: ma chi scommette dal giornalaio o al tabaccaio alle lotterie nazionali perché lo può fare? Rimaniamo sconcertati, imbarazzati, ma non sorpresi da questa decisione e non vediamo l’ora che il nostro mondo esca da questa storia che, per andare avanti, bisogna sostenersi con le scommesse».

PAGAMENTI. Nel frattempo, solo qualche ora fa c'era stata una dura dichiarazione di Elio Pautasso, d.g. di HippoGroup Roma Capannelle e presidente di Federippodromi, in merito al rinnovato problema del pagamento delle spettanze agli ippodromi da parte del Mipaaf: «Purtroppo mi duole registrare un grave ritardo da parte del Mipaaf nella conclusione dell’iter di approvazione dei contratti delle società di corse. Infatti gli ippodromi italiani, come da decreti vigenti, avrebbero dovuto ricevere il pagamento delle loro spettanze per i primi mesi dell’anno lo scorso 31 marzo. Ad oggi i contratti non sono nemmeno stati inviati alla Corte dei Conti per la loro registrazione, per questo è facile prevedere che riceveremo il pagamento non prima della fine del mese di luglio. Questa situazione pone tutti noi in gravissime difficoltà finanziarie, già ora non siamo più in grado di far fronte agli impegni che abbiamo mensilmente quali stipendi, utenze e fornitori. Il rischio che le nostre aziende, tra pochi giorni, siano costrette a fermarsi per “mancanza di carburante” è molto forte. Chiediamo al Ministero uno sforzo per non penalizzare ancora una volta il nostro settore».


© RIPRODUZIONE RISERVATA