ROMA - Madrid in Motion ancora padroni di Roma. La squadra formata dal due volte bronzo olimpico, Maikel van der Vleuten, e dallo spagnolo Eduardo Alvarez Aznar centra la vittoria nella Global Champions League con una gara praticamente perfetta, grazie a un percorso netto in entrambi i round (0/144"06), secondi i Riesenbeck International (8/134"76), terzi i Rome Gladiators (8/138"69). L'olandese van der Vleuten si è imposto anche nell'individuale 1.55 a tempo (0/60"56), mentre nella gara 1.60 a tempo è stata vinta dal lussemburghese Victor Bettendorf (0/63”16).
Round 1
Il primo round della Global Champions League di altezza 1.55 inizia alle ore 14.25, con i dieci concorrenti che hanno aperto i giochi per la corsa al titolo individuale. Il percorso ideato dallo chef de piste Uliano Vezzani prevede 440 metri, 12 ostacoli e 15 sforzi da portare a termine nel tempo massimo di 71”00. Marlon Modolo Zanotelli su Gb Diamantina è il primo concorrente al via: termina il percorso senza commettere errori (61”45) accendendo immediatamente la gara. Non tarda la risposta dell’amazzone belga Celine Schoonbroodt-De Azevedo (0/61”99). Il pubblico esplode per l’italiano Arnaldo Bologni, cavaliere dall'esperienza infinita che vanta tra l'altro un'Olimpiade, tre Campionati del Mondo e tre campionati d’Europa: il veterano in sella a Deesse des Embruns, realizza un percorso netto nel tempo 67”46 che gli varrà il decimo posto. Ad aggiudicarsi la vittoria è Maikel van der Vleuten - medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici sia di Tokyo sia di Parigi - in (60"56) che si mette alle spalle il brasiliano Zanotelli e lo spagnolo Eduardo Alvarez Aznar (61"69). La gara del primo round della League entra nel vivo e le 14 squadre affrontano i passaggi di percorso di fronte alle tribune gremite. L’unica squadra a concludere il primo giro senza errori è quella dei Madrid in Motion di Eduardo Alvarez Aznar su Made in’t Ruytershof e Maikel van der Vleuten col tempo di122”25. Secondi provvisoriamente si posizionano i Prague Lions rappresentati da Angelica Augustsson Zanotelli con Deesse de Coquerie (0) e Fernando Martinez Sommer su Lady van de Haarterhoeve (4) nel tempo di 125”83. In terza posizione provvisoria ci sono Riesenbeck International con l’olimpionico Christian Kukuk in sella a Mumbai (4) e Philipp Weishaupt con Coby 8 (0) in 126”29 complessivi. Momentaneamente seste le Cannes Stars, che guidano la classifica generale della League con 271 punti, ma registrano 8 punti di penalità complessivi con le amazzoni Sophie Hinners su Iron Dames Singclair e Janne Friederike Meyer-Zimmermann su Messi van 't Ruytershof in 135”26.
Round 2
Il secondo round della Global Champions League a 1.60 è stato caratterizzato da un percorso di 12 ostacoli e 15 sforzi, per un tempo massimo di 75"00. Le squadre hanno fatto il loro ingresso in campo in ordine inverso alla classifica provvisoria. Per primi i Mexicos Amigos, rappresentati da Nadja Peter Steiner e il nostro Giacomo Casadei che migliora la performance della manche precedente concludendo con un errore sul terzultimo ostacolo. Si susseguono gli Istanbul Warriors, i Valkenswaard United (0/4), gli Scandinavian Vikings (4/0), i Monaco Aces (12/rit), gli Shanghai Swans (4/0), gli Stockholm Hearts (12/4) e i Doha Falcons (0/0) che senza commettere errori si fermano a 12 penalità complessive nelle due manche. Cala il silenzio sugli spalti per l’ingresso in campo delle Cannes Stars rappresentate da Sophie Hinners su Iron Dames Singclair che non commette errori e passa il testimone alla compagna Janne Friederike Meyer-Zimmermann con Messi van 't Ruytershof (4). Sono a 12 penalità complessive nel tempo di 140”03. Si procede nella zona calda della classifica di giornata con i New York Empire che perdono posizioni e chiudono a 20 penalità. I Rome Gladiators, la squadra di casa, schiera la francese Nina Mallevaey in sella a Dynastie de Beaufour (4) e l’impeccabile Kyle Timm su Candar Mail che non sbaglia niente e porta momentaneamente in vantaggio il suo team a 8 penalità complessive nel tempo di 138”69. Entrano i Riesenbeck International, a seconda della loro prestazione si decidono le sorti della stagione per le Cannes Stars. il campione olimpico Christian Kukuk su Mumbai commette un errore all’ostacolo numero 8, ma il suo compagno Philipp Weishaupt in sella a Zineday non si lascia intimorire. I Riesenbeck International con 8 penalità e il tempo di 134”76 si aggiudicano la vetta della classifica provvisoria. Risponde per i Prague Lions la svedese Angelica Augustsson Zanotelli in sella a Kalinka van de Nachtegaele ma le 4 penalità di Fernando Martinez Sommer portano la squadra a 8 penalità nel tempo complessivo di 142"13 che varrà il quarto posto. È il turno dei Madrid In Motion, gli unici a entrare senza penalità nella seconda manche: Maikel van der Vleuten in sella a Elwikke non sbaglia nulla. La campana suona quindi per Eduardo Alvarez Aznar e Rokfeller de Pleville Bois Margot che con zero penalità regalano la vittoria ai Madrid In Motion per il secondo anno consecutivo nella Capitale.
La classifica
Manca solo una manciata di punti alle Cannes Stars per laurearsi campionesse della League. Il team tutto al femminile powered by Iron Dames, presentato durante la tappa romana proprio un anno fa, con 287 punti si porta a 23 lunghezze di vantaggio nella classifica generale sui primi inseguitori che sono i Riesenbeck International (264). Troppo lontani gli Stockholm Hearts (245), terzi, per insidiarle in prima posizione. L’appassionante testa testa si definirà nella prossima e ultima tappa, quella di Rabat.
Gli italiani
Come da consuetudine prima del secondo round GCL sono scesi in campo i cavalieri a titolo individuale per provare a acquisire la qualifica per il Grand Prix 1.60 della domenica. La classifica vinta dall’olande Victor Bettendorf in sella a Foxy de la Roque (0, 63”16) regala il pass a 5 italiani: Emanuele Camilli, unico azzurro a non commettere errori in sella a Chacco's Girlstar si è posizionato al quarto posto nel tempo di 66”59, Emanuele Gaudiano su Nikolaj de Music (4, 63”90), Piergiorgio Bucci con Hantano (4, 65”86), Giacomo Casadei su Marbella du Chabli (4, 71”34), Arnaldo Bologni in sella a D Mark 2 (4, 72”33) e Alberto Zorzi su Highlight W (8, 71”80).