Phelps, ma allora fai sul serio

Tre meeting disputati, progressi evident in vasca: lo Squalo è tornato
Attilio Crea
4 min

«Mamma è la persona che più di chiunque altro voleva che io tornassi in acqua». Michael Phelps compirà 29 anni lunedì prossimo ma rimane il ragazzone di sempre. Barba incolta, capelli lunghi che spuntano sotto il cappellino da baseball blu e t-shirt grigia, così si è presentato qualche giorno fa alla conferenza stampa di preludio del GP Arena di Santa Clara, California. È stato il suo terzo meeting dal giorno del rientro e lui lo ha affrontato con lo stesso profilo basso da quando, a fine marzo, il suo allenatoreBob Bowman ha confermato la voce che girava da tempo: lo Squalo ritorna. L’uomo dei record, mister 18 ori e 22 medaglie olimpiche, aveva lasciato i Giochi di Londra con una frase lapidaria: «Ho chiuso esattamente nel modo in cui volevo, non mi ci vedo a nuotare da trentenne». Appunto. Passati diciotto mesi a fare la vita del milionario, tra golf, spot pubblicitari, reality e vacanze tropicali con la fidanzata Win McMurray, modella e giornalista di Golf Channel, Michael ha sentito la mancanza della competizione. Con un patrimonio netto stimato intorno ai 55 milioni di dollari, difficile pensare che sia tornato alle gare per sbarcare il lunario. Semplicemente mamma Debbie voleva vedere il suo ragazzo di nuovo sotto i riflettori e lui (che della madre scrive su facebook nel giorno del suo compleanno: «Sei la migliore mamma che si possa avere») si è fatto convincere.
Il mantra che ripete dall’inizio è sempre lo stesso. «Sono tornato per divertirmi, senza obiettivi specifici»

IL RITORNO. Il primo meeting a Mesa: biglietti esauriti nel giro di 24 ore e rivenduti in buona parte online a sei volte il prezzo di partenza. Assalto dei media accorsi in numero cinque volte superiore al normale. Una sola gara, i 100 farfalla con Phelps secondo dietro all’eterno rivale Ryan Lochte. 
Dopo c’è stato il Gran Prix di Charlotte e il ritorno alla vittoria ancora nei 100 farfalla con lo stesso crono di Mesa, 52”13. Piccoli passi e la solita risposta ad ogni domanda insinuante dei giornalisti. «Non chiedetemi dei miei obiettivi, non ne ho mai parlato in carriera, figuriamoci adesso». Quello che Phelps ammette è di puntare a disputare gli “U.S.Nationals” i campionati statunitensi di agosto che a loro volta qualificano per il Mondiale in Kazan del prossimo anno. Obiettivo minimo già raggiunto peraltro con la vittoria nei 100 farfalla a Charlotte.
Nel fine settimana scorso il terzo evento e stavolta lo Squalo ha mostrato qualcosa di più. A Santa Clara Phelps ha disputato quattro gare, due nello stesso giorno. Venerdì scorso l’uomo che a Pechino 2008 vinse otto ori come mai nessuno prima, si è buttato in acqua per batterie e finali dei 100 stile libero e 100 farfalla, vincendo quest’ultima gara in 52”11, 10° crono mondiale e un secondo meno delle due precedenti prove. Nei 100 stile Michael ha fatto secondo (48”80  il tempo) dietro al campione olimpico Nathan Adrian e nei giorni succesivi, secondo nei 200 stile (dietro al campione olimpico Yannick Agnel) e terzo nei 200 misti. 

IL DREAM TEAM. Una delle novità che sta spronando Phelps è la squadra in cui si allena. Il North Baltimora Aquatic Club, la sua vecchia società, è diventato una sorta di panzer division del nuoto mondiale. Gente come Allison Schmitt, Conor Dwyer, il francese Yannick Agnel, il tunisino Oussama Mellouli, la danese Lotte Friis, tutti plurimedagliati olimpici o mondiali, lavorano insieme. «Il nostro gruppo - ha detto Phelps - è qualcosa di cui non ho esperienze precedenti».
Tornato il figliol prodigo, coach Bob Bowman se la gode come pochi. «È grande vedere Michael divertirsi in acqua. Quando l’ho conosciuto non era nessuno e non aveva vinto medaglie, lui semplicemente amava nuotare. Oggi è un poco come allora».
Bob e Michael, un binomio trionfante in passato, una sintonia assoluta anche oggi. Michael ride quando dice che sarà difficile vederlo competere in eventi come quello di Londra. Ride anche Bob. A Rio 2016 Phelps avrà 31 anni e i giovani come Chad le Clos avranno fatto passi avanti. Ma Bob e Michael, quella coppia lì, alle sfide impossibili c’è abbonata. Voi pensate che non facciano sul serio? 


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