Nuoto, la wild card a Phelps è un giallo

La Fina: «A lui si può dare». Poi smentisce al nostro giornale
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RICCIONE - Cornel Marculescu, direttore esecutivo della Fina, risponde al telefono nella tarda serata di ieri: «Avevamo delle riunioni». Parla un italiano praticamente perfetto, se necessario si aiuta con un po’ di spagnolo.

Phelps ai mondiali con una vostra Wild Card?
«Cosa? Non ho mai parlato di wild card»

Veramente non si parla d’altro...
«No no, noi abbiamo invitato Phelps ai mondiali, tutto qui».

A gareggiare, evidentemente.
«Non ho detto questo. Lui è un monumento del nuoto mondiale e a Kazan sarà nostro ospite, nel caso volesse venire»

E 100 stile libero, 200 misti, 100 delfino?...
«Le nostre regole sono chiare: al mondiale non possono essere schierati più di due atleti per nazione. Se Phelps dovesse gareggiare sarebbe una decisione interna alla Federazione Usa. Noi non c’entriamo niente»

Quindi niente wild card per Phelps?
«Nel modo più assoluto, non possiamo fare una cosa del genere».

RETROMARCIA? - A occhio, impossibile equivocare. Peccato che le parole chiarissime del direttore esecutivo della Fina arrivino soltanto poche ore dopo un lancio dell’agenzia Ap altrettanto inequivocabile: «A uno come Phelps potremmo dare una wild card perché è il nuotare più forte della storia».

CORTO CIRCUITO - Una cosa è certa: un’eventuale wild card a Phelps creerebbe un itrigo giuridico-sportivo che neanche Perry Mason riuscirebbe a risolvere: perché gli Stati Uniti dovrebbero avere la possibilità di schierare tre atleti nei 200 misti, nei 100 delfino e nei 100 stile libero? Chi lo racconta a Orsi e Rivolta, tanto per fare un esempio? Né si può portare Phelps, far gareggiare tre americani nelle batterie e poi lasciarne fuori uno dalla finale: gli Stati Uniti avrebbero comunque una possibilità in più rispetto a tutti gli altri. Meglio, in effetti, che Phelps vada in Russia da turista, visto che la federazione Usa in acqua non ce lo vuole.

L’AMERICA - E dire che sarebbe stato facilissimo: sarebbe bastato rispettare i tempi della squalifica inflitta a Phelps per guida in stato di ubriachezza. Sei mesi scaduti da pochi giorni e basta. Invece no. Gli americani hanno voluto dare l’esempio al mondo e quindi il 18 volte campione olimpico è stato escluso da una competizione in programma quattro mesi (!) dopo la scadenza della squalifica. In tutto questo, Michelone aveva già acquisito il diritto di partecipare ai mondiali. Tanto è vero che i suoi compagni erano pronti a restituirgli il posto. Invece niente fare. Lochte cinguetta «Mi mancherai», il buon Michael incassa («Mi sto preparando per Rio») e stanotte è tornato in acqua nei 100 delfino. Primo tempo d’ingresso in finale nel Grand Prix Arena di Mesa: 52”92.

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