Manuel Bortuzzo: «Ora mi ispiro a Bebe Vio»

Dopo l'incidente che lo ha costretto alla sedia a rotelle, il nuotatore ha racconta i giorni di sofferenza e solidarietà
Manuel Bortuzzo: «Ora mi ispiro a Bebe Vio»© ANSA
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ROMA – Un colpo di pistola, una paralisi ma Manuel Bortuzzo guarda con fiducia al futuro. La promessa del nuoto azzurro non potrà più utilizzare le gambe per il resto della sua vita, ma l’affetto e la vicinanza di tutto il popolo italiano gli strappano un sorriso. In un’intervista al Corriere della Sera, il ragazzo ha raccontato i giorni di agonia.

LE PAROLE DI BORTUZZO - “Ricordo tutto della sera dell’incidente, almeno fino a quando ho sentito il dolore dello sparo. Non so chi siano i due che mi hanno sparato. Solo dopo, quando mi sono risvegliato in ospedale, mi hanno raccontato che fanno parte di una gang, che ci sono di mezzo pugili e malavita, la mafia. Non me ne importa proprio niente della verità, adesso devo pensare ad andare avanti per la mia strada”.

Ciò che ha sorpreso Manuel, è l’affetto di tutta Italia: “Fino a oggi non mi rendevo conto di tutto quello che è successo, quando ho ripreso il telefono ho visto che cosa si è scatenato sui social e non solo. Le ragazze che indossano le magliette con il mio volto, gli striscioni con il mio nome, la M sulle spalle di tanti. La gente che non sapeva neanche chi fossi che mi scrive 'ti voglio bene' e mi dice che sono diventato un punto di riferimento. Mi sono chiesto come sia possibile che sia nato questo spirito di famiglia. So solo che è bello, molto bello. 

BEBE VIO COME ESEMPIO – Il nuoto è la passione di Manuel Bortuzzo e lui non vuole fermarsi. Per continuare a proseguire la strada nello sport, nonostante la vita in sedia a rotelle, il ragazzo ha dichiarato di volersi ispirare a Bebe Vio. “Non so perché, ma la prima persona che mi è venuta in mente in questi giorni è stata Bebe Vio”. 



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