Che feeling tra Giunta e Pizzini

Al tecnico che segue anche la Pellegrini e al ranista bronzo agli Europei del 2016, nonché membro del Team MP Michael Phelps, abbiamo chiesto del loro connubio e dei prossimi obiettivi.
Che feeling tra Giunta e Pizzini© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
5 min

MILANO - Cuore, anima e cervello. Vincere è un mix di abilità atletiche e mentali dove l'allenamento è funzionale al raggiungimento di una meta, ma dove conta moltissimo l'attitudine e la fiducia che il coach è in grado di trasmettere all'atleta. A seguire Luca Pizzini, bronzo agli Europei 2016 a Londra nei 200 rana, ci pensa Matteo Giunta, tecnico della Federazione Italiana di nuoto responsabile del centro Federale di Verona e allenatore della Pellegrini. Per Pizzini il 2018 è stato l'anno della consacrazione: primo assoluto ai Giochi del Mediterraneo e il bronzo agli Europei di Glasgow, sempre nei 200 rana, in 2'08"54; nel 2019 l'ingresso nel Team MP Michael Phelps e il podio al Trofeo Città di Milano lo scorso marzo. Ad entrambi abbiamo chiesto del loro connubio professionale.

Da quanti anni lavorate insieme?
Giunta: «Da tre anni lavoro con Luca in vista di importanti traguardi. Lui è un ragazzo davvero preparato, che mette anima e corpo in quello che fa, gare e allenamenti».
Pizzini: «Sono sotto la guida di Matteo dal 2016. Dopo l'Olimpiade di Rio ho deciso di allenarmi con lui perché ho visto un allenatore giovane che mi permetteva di confrontarmi su diversi aspetti delle gare che disputo».

Descrivete il vostro lavoro, gli aspetti positivi e negativi e quelli che vi piacciono di più.
Giunta: «Il mio lavoro consiste nel gestire e preparare al meglio gli atleti che si affidano alla mia guida tecnica, cercando di portarli ad esprimere il loro massimo potenziale. Gli aspetti positivi si riassumono nel vederli crescere atleticamente e maturare non solo come nuotatori ma anche come persone. Quando questo percorso li porta a realizzare i propri sogni sono l’uomo più felice del mondo. Il lato negativo è che, anche con il sacrificio la determinazione e la completa dedizione al lavoro, spesso non ci si riesce.
Pizzini: «Essere un atleta per me significa quotidianità, routine delle cose che mi fanno stare bene, e possibilità di confrontarsi sempre sotto l'aspetto fisico e mentale. Uno degli aspetti positivi è sicuramente che la vita da atleta è una sfera parallela alla vita di tutti i giorni, ma non è da considerarsi un vero e proprio lavoro, oltre ovviamente al fatto che ci si tiene in forma con uno stile di vita sano. L'aspetto negativo, se vogliamo, è quando si parla di sacrifici, o rinunce che si fanno per un bene maggiore, che può essere la prestazione in una determina competizione. Ma per quanto mi riguarda non li vedo nemmeno come sacrifici: sono cose da fare per arrivare ad un punto preciso della mia carriera».

Qual è l’aspetto più bello di Luca/Matteo e quello più negativo? La volta che sei stato più orgoglioso e quella che ti ha deluso/fatto arrabbiare per qualcosa?
Giunta: «Luca è un ragazzo molto concreto: sa quello che vuole, sa che cosa serve per raggiungere il risultato ed è disposto al sacrificio. Riesce ad essere spensierato, e questo fa si che venga tutto più facilmente. Sicuramente il terzo posto agli Europei di Glasgow è stato il momento più emozionante, scendendo sotto il muro dei 2’09”. Mi fa arrabbiare quando a volte se c’è qualcosa che non va si demotiva e si demoralizza, mentre dovrebbe reagire e rialzare subito la testa».
Pizzini: «La cosa più positiva di Matteo è che ci si può parlare arrivando ad un confronto e cambiando alcune cose della programmazione, ovviamente se si hanno le idee chiare. L'aspetto negativo forse è che non sempre risponde agli sms (ahaha!). Ricordo diversi episodi anche se pochi, dove Matteo mi ha reso fiero di quello che ho fatto, in primis quando ho abbattuto il muro del 2.10 nel 2017, e successivamente anche quando ho preso il bronzo europeo a Glasgow, a fine stagione mi ha scritto un bel messaggio, di poche parole ma racchiudeva tutto quanto. Al contrario, momenti che in cui ti arrabbi con l'allenatore ci sono stati ma penso che sia normale e che faccia parte del gioco, credo che la stessa cosa si possa dire dal lato opposto».

Domanda per entrambi, che consiglio dareste a chi deve riprendere ad allenarsi? Qual è il modo migliore per un Back to Pool?
Pizzini: «Da atleta ad atleta, a chi riparte con la stagione posso solo dire di divertirsi, è sempre dura ripartire dopo la pausa, ma questo lo sappiamo tutti, ci vuole serenità e divertimento».
Giunta: «Allenarsi e allenarsi».


© RIPRODUZIONE RISERVATA