Paltrinieri esclusivo: "Tutti a Roma, sarà la festa del nuoto"

Greg chiama il pubblico in tribuna (e in spiaggia) per l’Europeo in programma il prossimo agosto (11-21)
Paltrinieri esclusivo: "Tutti a Roma, sarà la festa del nuoto"© LAPRESSE
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ROMA- Dieci anni di battaglie, una carriera lunghissima ricca di successi. Lui sempre al centro del ring a inseguire (e battere) record del mondo, sfidare avversarsi che nel corso del tempo sono cambiati. Gregorio Paltrinieri, 27 anni, dal 2012 è il punto di riferimento del mezzofondo (e poi fondo) mondiale. Greg ha vinto ovunque: l’oro olimpico a Rio, l’argento e il bronzo a Tokyo. E poi ori europei e mondiali in tutti i Paesi possibili e immaginabili. Tranne uno: l’Italia. Basterebbe questo per dare la dimensione di cosa potrà essere l’Europeo di Roma del prossimo agosto. Lo scenario lo conosciamo: lo Stadio del nuoto, che lascia a bocca aperta tutti gli atleti che entrano in vasca da quel tunnel. E poi il mare, finalmente il mare aperto, per le gare in acque libere. 

Greg, finalmente l’Italia e finalmente Roma. 

«Nello Stadio del Nuoto ho sempre gareggiato in occasione del Settecolli, quindi mai al massimo della condizione. Ora sarà diverso. Ho aspettato dieci anni di carriera ma ne varrà la pena»
 
Il Mondiale di Roma 2009 è stato un altro grande spettacolo. Paltinieri era?...
 
«Un bambino che partecipava ai campionati giovanili». 
 
Questa volta sarà diverso. 
 
«Già lo immagino: le tribune piene, il tifo, sapere che gli amici sono lì per te. E poi una grande squadra. Stiamo ottenendo risultati straordinari e in Europa siamo la squadra da battere». 
 
Dalla piscina alla spiaggia di Ostia. 
 
«Acque libere nel vero senso della parola. Non capita spesso, nelle grandi gare internazionali, che il nuoto di fondo gareggi in bacini aperti. L’ultimo precedente credo sia proprio il Mondiale di Roma nel 2009». 
 
L’acqua di casa. 
 
«Il tratto di mare che forse conosco meglio. Bisogna fare attenzione perché le condizioni cambiano spesso, con vento, onde e correnti. Lo sto testando anche in questi giorni». 
 
A quasi 28 anni la voglia di competere è sempre la stessa. 
 
«Mi piace, altri stanno facendo meglio di me in questo momento ma non è un problema. Amo la sfida, la competizione». 
 
Tokyo 2021, i Giochi condizionati dalla mononucleosi, che cosa hanno lasciato? 
 
«Intanto un argento e un bronzo e non è poco. E poi la consapevolezza di aver dato tutto, anche quello che non pensavo di avere. Se vuoi gareggiare contro di me, che io stia bene o che stia male, sai che mi devi battere». 
 
In condizioni normali potevano essere tre ori: 800, 1.500 e 10km. 
 
«L’obiettivo era quello e mi sento come se mi fosse stato negato qualcosa. Ma sono orgoglioso di come ne sono uscito. Anzi, probabilmente se avessi vinto tre ori a Tokyo, oggi non avrei ancora tutte queste motivazioni» 
 
Tra poche settimane c’è il Mondiale. 
 
«Arriva in mezzo alla stagione, lo farò e sono convinto di fare bene, ma il vero appuntamento è Roma». 
 
Gli avversari saranno sempre gli stessi. 
 
«Wellbrock oggi è il numero uno. Non faccio fatica ad ammetterlo». 
 
L’altro, l’ucraino Romanchuk, in fuga da Kiev, sembrava dovesse venire in Italia. 

«Ci eravamo sentiti, l’avevo invitato a stare da me. Invece ha preferito andare in Germania, da Wellbrock, ma non è un problema. Continuiamo a sentirci abbastanza regolarmente. Lo capisco anche: dal punto di vista tecnico i loro allenamenti sono un po’ diversi dai miei e poi oggi Wellbrock è il numero uno. Io sono qui per dimostrare che magari ha fatto una scelta tecnicamente sbagliata...» 
 
Meglio il mare o la piscina? 

«L’adrenalina oggi me la dà il mare, è quello che mi piace fare più di ogni altra cosa. La piscina resta una grande passione ma è diverso. Non è comunque il momento di scegliere: voglio essere competitivo ovune. E poi Parigi 2024 è dietro l’angolo».


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