Federica Pellegrini e la netta risposta: "Io antipatica? È cambiato tutto..."
"L’etichetta di campionessa antipatica? Io sono cambiata quando ho smesso di competere perché per noi salire sul blocchetto significa odiare con tutti noi stessi tutti gli altri sette competitor e dover detestarli per poter performare al 110%". Sono le parole di Federica Pellegrini, ospite della nuova puntata di 'Federico Buffa Talks', in onda da oggi - sabato 12 luglio - su Sky Sport. La 'Divina' poi aggiunge: "Quando sono questi i pensieri che ti avvolgono - prosegue riferendosi all'etichetta di campionessa 'antipatica' - non può trasparire all’esterno la simpatia. Non è possibile... Non so se sia stata misoginia o il fatto che non ho avuto la battuta pronta. Io al microfono quando andava male facevo fatica a coprire la delusione...".
Federica Pellegrini: "Rompere gli schemi? Mi è sempre venuto naturale"
L'ex campionessa olimpica si racconta a 360 gradi a partire dalla sua più grande passione, il nuoto: "Rompere gli schemi mi è sempre venuto naturale. Ho sempre avuto questa voglia innata di essere la prima donna nel mio sport a fare cose riservate fino a quel momento soltanto ai maschi", sottolinea la Pellegrini. "Questo era uno stimolo incredibile e lo è stato per tutta la mia carriera. Non ho mai avuto problemi di parlare di certi argomenti, non ho mai avuto problemi a confrontarmi con le persone su certi argomenti ma il mio nuoto era qualcosa che mi faceva essere più libera in assoluto".
"C'è un errore che non mi fa dormire la notte..."
"Se c'è un errore che non mi fa dormire la notte? Certo che c'è", racconta Federica. "Pechino 2008, la finale dei 400 sl chiusa quinta per un errore di tattica di gara", rivela la 'Divina'. "Quella, a causa dei diritti tv americani, fu un'Olimpiade sconvolgente perché scombinò il programma con le batterie al pomeriggio e le finali alla mattina. In quella finale dei 400 - racconta la Pellegrini - sono partita troppo lenta e quando lo fai è impossibile recuperare il ritmo per riattivarti nel corso della gara. Resta un rimpianto perché nello stesso giorno, al pomeriggio nelle batterie, feci il record del mondo dei 200 sl. Un exploit che dimostra quanto stessi bene quel giorno".