Pappacena e Sussarello, due icone del padel femminile

Le campionesse azzurre raccontano i segreti dei loro successi
Pappacena e Sussarello, due icone del padel femminile© Instagram Chiara Pappacena
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ROMA - Chiara Pappacena (26 anni) e Giulia Sussarello (28) sono la “coppia italiana” che ha conquistato per la prima volta nella storia azzurra gli ottavi di finale in un torneo del World Padel Tour, il Cupra Las Rozas, oltre ad aver vinto ad agosto anche lo scudetto al Sun Padel di Riccione. Ci rivela Chiara, appena rientrata dalla Spagna: "Ci siamo qualicate al tabellone di qualicazione incontrando da subito la coppia argentina Tenorio/ Bidahorria, testa di serie del torneo e numero 21 del ranking mondiale. Non credevamo di batterle, ma siamo entrate in campo esprimendo il meglio di noi, poi ci siamo qualicate al tabellone principale, arrivando fino agli ottavi di finale, dove abbiamo perso con la coppia spagnola Llaguno/ Amatriain". La storia della coppia azzurra è breve ma il legame è davvero intenso, pur vivendo in due città diverse, Como e Roma. Ma questo non pregiudica la loro intesa. "È vero - conferma la Sussarello - non possiamo allenarci insieme, ma non c’è giorno che non ci sentiamo prima e dopo ciascun allenamento,  condividendo il lavoro quotidiano e l’allenamento dei nostri colpi".

La romana Pappacena è allenata da Marcelo Capitani, da Federico Scoppio e da Manuel Rocafort Lores, mentre Simone Campioni è il preparatore atletico. La comasca Sussarello, invece, è seguita dal messicano Mauricio Lopez Algarra. La coesione e la capacità di sostenersi reciprocamente è il segreto del loro successo. Ma Chiara aggiunge altri ingredienti: "Entrambe siamo tenaci, non molliamo mai e ci vuole tanto impegno per batterci; non abbiamo una distinzione netta dei ruoli come molte altre coppie, perché tutte e due prediligiamo il gioco aggressivo soprattutto a rete. Il mio colpo preferito è la volée di dritto". E il tuo gioco Giulia? "Credo che mi caratterizzi un colpo atipico per il padel, il rovescio a due mani stretto. Appena ho iniziato con questo sport i miei tecnici volevano togliermelo, poi lo abbiamo mantenuto perché mi riusciva bene aiutarmi con la mano sinistra". Sono poche le grandi giocatrici che utilizzano il rovescio a due mani nel padel. "Sì, mi viene in mente solo la Marrero, con la quale mi ritrovo anche nell’aggressività del gioco". Qual è secondo te, Giulia, la ragione della grande crescita in Italia del numero delle donne che giocano a padel? "Penso che le donne trovino nel padel una facilità di approccio iniziale e tanto divertimento. Poi, a differenza del tennis, la racchetta è leggera, si può palleggiare subito e il vetro aiuta molto a rimanere nel gioco". Il vostro prossimo futuro? "Saremo impegnate per lo Slam a Torino dal 4 al 6 dicembre, poi ci saranno il Master Slam, il Cupra FIP e i Campionati italiani indoor. Il nostro obiettivo è giocare al meglio per conquistare la top 50 del World Padel Tour".

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