Andrea Balducci, il pioniere del padel

Le parole del primo giocatore italiano nonchè collaboratore con l'accademia del CT della Nazionale azzurra femminile Marcela Ferrari
Andrea Balducci, il pioniere del padel
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Da tutti è riconosciuto come il primo giocatore italiano di padel. Andrea Balducci è una vera fonte di sapere su questa fantastica disciplina che ormai spopola anche in Italia: "Sono nato a Monza ma mi sono trasferito a Barcellona quando avevo tre anni, per motivi di lavoro di mio padre. Ho praticato tutti gli sport da racchetta fino a provare il padel, per la prima volta, nel 1986, in occasione dell’inaugurazione di un campo all’interno di una palestra di proprietà di due ex giocatori del Barça, Victor Munoz e Pichi Alonso. All’epoca a Barcellona c’erano pochi campi, fino al 1998-99 quando iniziò il padel organizzato. Da quella prima volta, continuai a giocare assiduamente, fino a diventare, nei primi Anni Duemila, prima Categoria nella Catalogna e istruttore della Federazione Spagnola di Padel". Andrea non ha mai smesso di tornare in Italia, sia per ritrovare la sua famiglia che per far conoscere il padel nel Belpaese: "Sono sempre stato convinto che anche in Italia questo sport potesse crescere e ora questo boom non mi sorprende. Italia e Spagna sono Paesi simili e a inizio Anni Novanta quando parlavo di padel in pochi mi capivano. Finito il mio lavoro nel Barcellona con la Presidenza Laporta nel 2011, presi un anno sabbatico e capii che potevo essere un ponte tra Spagna e Italia portando il know how della metodologia spagnola, materiali e contatti".

"Entro 10 anni l'Italia raggiungerà la Spagna"

Andrea Balducci, proprietario del marchio padelbarcellona.it, attualmente collabora con l’Accademia del CT della Nazionale azzurra femminile Marcela Ferrari ed è il rappresentante in Italia di diversi giocatori, tra cui Fernando Belasteguin: "Portai Bela a Roma la prima volta nel 2013, insieme a Juan Martin Diaz e Agustin Gomez Silingo". Questa è la sua ricetta per chi vuole investire in questo sport: "Avere solo 2-3 campi non porta lontano e limiterebbe la scuola padel. Per diminuire il gap con i giocatori professionistici stranieri bisognerà investire molto su scuola, tecnici e giocatori ma sono certo che entro 10 anni l’Italia raggiungerà il livello della Spagna".


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