Bergomi: "Padel non è una moda, presto alle Olimpiadi"

L'ex leggenda dell'Inter non ha dubbi sul futuro della disciplina: "È uno sport intutivo, facile e si socializza molto"
Bergomi: "Padel non è una moda, presto alle Olimpiadi"
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La sua voce ci ha accompagnato nelle indimenticabili “Notti Magiche” di Euro2020, insieme al timbro inconfondibile di Fabio Caressa. Beppe Bergomi, bandiera dell’Inter e opinionista di Sky Sport, si è appassionato al padel tre anni fa: "Ho conosciuto questo sport grazie a mia moglie - racconta l’ex difensore - un giorno mi ha portato a provare al City Padel Milano, da lì ho preso qualche lezione e poi ho iniziato a giocare assiduamente. Ora gioco almeno tre volte a settimana". Il padel sin da subito ha conquistato Bergomi: "È uno sport intuitivo, facile e si socializza molto. Si creano queste chat dove partecipano in tanti, c’è una grande community. Il padel inoltre ti fa sentire bene mentalmente. C’è ancora spazio per crescere, siamo 60 milioni di persone. Non è come lo squash, il padel non è una moda e deve diventare sport olimpico".

Calciatori e padel

Poi c’è il fattore competizione, molto forte in tutti gli ex professionisti: "Noi ex calciatori siamo molto competitivi e non ci piace perdere. Un giorno a Milano abbiamo giocato un derby – aggiunge ridendo – io e Cambiasso contro Costacurta e Di Canio, la partita non è finita. Quando ci sono 4 ex calciatori, nessuno vuole perdere!". Sia partite con ex compagni di squadra che partite di misto, per Beppe l’importante è stare dentro la “gabbia”: "Se vuoi crescere, devi giocare con quelli più bravi. Sono cresciuto giocando con Marcolin e Marchegiani, sono un difensore anche a padel, gioco a destra. Gioco spesso con Beppe Baresi e Billy Costacurta. A Milano, Nicola Amoruso ha qualcosa in più rispetto agli altri. Antonio Cabrini ha un braccio incredibile".

La prima partita dello Zio

"Una delle prime partite l’ho fatta con Stefano Fiore ed è bravissimo. Misto? Ho giocato con mia moglie quest’estate, è felice di giocare con me, io l’aiuto molto. Sono contento che anche il numero di donne stia aumentando, segno di uno sport trasversale". Chiudiamo sulla Serie A, con un primo giudizio dopo le prime due gare di campionato: "C’è molto equilibrio - conclude Bergomi - ci sono sette squadre forti, non è facile fare pronostici. Sono tutte ottime squadre costruite bene".


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