Hugo Sconochini e la padel mania: "Non mi ha sorpreso"

L'ex giocatore di basket, nonché tra i pionieri della disciplina in Italia, ha spiegato il segreto: "Sport semplice e trainante"
Hugo Sconochini e la padel mania: "Non mi ha sorpreso"
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MILANO - Oro alle Olimpiadi di Atene 2004, due volte Campione d’Italia con la maglia del Virtus Bologna. Hugo Sconochini è senza dubbio una delle leggende del basket e ha lo sport nel sangue. Terminata la carriera da cestista, ora l’argentino è passato al padel, sport del quale si è innamorato fin dagli albori: "La prima volta che giocai fu nel 2005 circa, in occasione di un torneo amichevole di beneficenza. Grazie a Gustavo Spector, ora Ct della Nazionale, mi sono appassionato a questo sport. Essendo argentino, il padel lo conosco da tantissimi anni. Ciò che mi piace è il fatto che crea aggregazione e la semplicità dell’approccio, è abbastanza facile imparare a giocarlo, poi ovviamente giocare bene è tutto un altro discorso. Ritengo il padel uno sport trainante".

Il boom in Italia

Hugo non è rimasto incredulo quando anche in Italia sono aumentati vertiginosamente campi e strutture dedicate al padel: "Me lo aspettavo – conferma l’ex cestista – quando all’inizio parlavamo di padel ci guardavano come marziani. Ricordiamoci che i primi campi in Italia furono installati 30 anni fa, in Emilia-Romagna. Pensando alle caratteristiche di questo sport, sul fatto che sia di- vertente fin dall’inizio, non avevo dubbi che sarebbe esploso anche qui in Italia".

Presente e futuro

La passione per il padel ha portato Hugo a diventare Maestro Nazionale, testimonianza di quanto lo sport sia parte integrante della vita dell’argentino: "Sto 7/8 ore in campo e mi diverto. Devo fare i complimenti alla Nazionale italiana e alla Federazione, in pochi anni di lavoro han- no conquistato posti importanti nel ranking mondiale. Complimenti a loro e al Ct Spector per aver creduto nella crescita del padel. Spagnoli e argentini hanno venti anni di vantaggio, bisogna continuare a costruire un movimento che è ancora tutto da scoprire. Quando vedremo un italiano nel Cuadro del World Padel Tour, potremo dire di aver colmato il gap con loro. Sport olimpico? Perché no, il padel sta crescendo a una velocità incredibile in tan- ti Paesi, non credo dalla prossima edizione ma ho molte speranze che possa esserci per Los Angeles 2028".


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