L'ascesa di Pier Giulio Farabbi: già nel radar della nazionale

Giovane e di belle speranze: "Voglio fare il massimo senza trascurare gli studi. Il mio idolo e? Ale Gala?n"
L'ascesa di Pier Giulio Farabbi: già nel radar della nazionale
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Testa da adulto in un corpo da adolescente. Pier Giulio Farabbi, romano classe 2005, profuma di speranza. Ha la stoffa per sfondare, spinge per diventare grande senza perdere di vista la realtà. Campione nazionale under 16 e 18 nel 2021 e vincitore del circuito Slam under nella scorsa stagione, il baby di 17 anni (compiuti venerdì scorso) è pronto per un grande 2022. Intanto racconta la sua quotidianità. "Mi alleno al circolo Labarvm, nel quartiere Labaro di Roma – esordisce Pier Giulio – e gioco a padel da circa 5-6 anni. Prima praticavo il tennis, poi ho fatto coesistere tutti e due gli sport, fino a quando ho deciso di dedicarmi solo al padel, circa un anno e mezzo fa. Ho scoperto questa disciplina quando accompagnai mia madre a giocare. Un maestro mi ha visto giocare e ha capito che c'erano delle potenzialità. Così ho provato e non ho più smesso. A tennis ero bravo nei colpi al volo e nel padel questo è un aspetto importante".

Grande futuro

Su di lui sono pronti a scommettere Alexis Rosete Barriga, il maestro spagnolo che lo segue da sempre, e Marcelo Capitani, il selezionatore delle nazionali giovanili, che ha puntato su di lui per i mondiali juniores in Messico lo scorso settembre. "Un'esperienza fantastica – dice Farabbi – e per questo ringrazio il mister che ha creduto in me. Siamo arrivati quarti, un risultato storico. È stata una spedizione fantastica in cui ci siamo confrontati con i migliori del mondo. Abbiamo dimostrato che il nostro livello è ottimo e che abbiamo lavorato bene. Basti pensare che contro i numeri uno al mondo argentini abbiamo perso 6-4, 7-6 dopo una partita equilibrata". Dopo un grande 2021 a livello giovanile, l'obiettivo è scalare altri gradini. "Voglio 'stressarmi' il più possibile, per questo gioco tanti open e mi confronto con chi è più grande di me per proiettarmi al loro livello. E quando perdo affronto la sconfitta come se fosse un qualcosa di non scontato. Non mi basta esser forte coi miei coetanei, voglio giocare alla pari con i più grandi. L'obiettivo è arrivare al più alto livello possibile, fare il massimo ma senza mollare gli studi. Una volta terminata la scuola andrò all'università e cercherò di bilanciare il tutto con il padel". Tanti sogni, un idolo incontrastato. "Ale Galán, sicuramente, per me è il migliore", esclama Pier Giulio. Che rivela infine il punto forte e quello debole: "Quello che mi riesce meglio è lo smash, devo invece crescere a livello fisico". Parola di un futuro campione.


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