Marta Ortega Gallego ci crede: "Voglio tornare la numero uno"

"Voglio rivivere le emozioni del 2019", afferma la madrilena, attualmente 12ª nel ranking Wpt
Marta Ortega Gallego ci crede: "Voglio tornare la numero uno"
4 min

Marta Ortega Gallego, nata il 14 febbraio 1997, è la madrilena che detiene il record per essere stata la più giovane giocatrice ad aver conquistato a 22 anni, nel 2019, il primato della classifica mondiale del WPT. È la numero 12 del ranking WPT (al 7° posto nella Race 2022 dopo la prima tappa di Miami) con al suo attivo 319 partite, di cui 219 vinte, con una percentuale di succesi del 69%. In questa stagione giocherà ancora con la promettente Beatriz González.

Cos’è che ami di più del padel?
«Sono sempre stata una ragazza super sportiva e il padel è il mio sport preferito, amo la sua competizione. Mi permette anche di socializzare, ho amici in tutto il mondo che ho conosciuto quando avevo 8 anni».

A che età sei diventata una professionista?
«A 16 anni ho iniziato a giocare in tutto il circuito».

La partita indimenticabile?
«La finale di Córdoba nel 2019, ci ha permesso già a novembre di essere matematicamente le numero 1».

Di ogni compagna che hai avuto qual è la skill che più ti ha impressionata?
«Non è facile, tanti... ma in linea di massima, di Marta Marrero penso che sia una grande professionista, con obiettivi sempre chiari e che raggiunge con grandi sforzi e sacrifici: di Ari (Ariana Sánchez, ndr) la sua magia e facilità di gioco. Infine della mia attuale compagna Bea (Beatriz González, ndr) apprezzo la sua autostima, energia, agilità e potenza. Abbiamo un’ottima sintonia in campo».

Se dovessi allenare una coppia chi sceglieresti?
«Mi sarebbe piaciuto allenare Juan Martin Diaz e Fernando Belasteguin, perché penso che non avrei dovuto fare niente (ride, ndr). A parte le battute, avrei imparato moltissimo e scoperto i loro segreti, sarebbe stato fantastico “vivere” quotidianamente con la migliore coppia della storia del padel che ha dominato per oltre 12 anni».

Il tuo maggior rammarico?
«Pensare meno agli altri e più a me stessa. È brutto dirlo, ma nel mondo dello sport ogni tanto bisogna essere egoisti per sopravvivere, per il resto non rimpiango nulla di quello che ho fatto».

Pregi e difetti?
«Penso che la mia più grande virtù, che è anche il mio più grande difetto, è la testardaggine. Sono molto pretenziosa e perfezionista e certe volte è positivo, altre molto meno».

Il tuo colpo preferito e quello su cui migliorare?
«La volée di rovescio. Cose da migliorare tante, il gioco del padel si sta evolvendo e ogni anno il torneo è sempre più competitivo».

Cosa ti piace della tua racchetta?
«Innanzitutto la sua maneggevolezza. L’Adidas ha realizzato una racchetta perfetta per me. È ben bilanciata, cosa che mi permette di essere più veloce nelle discese e duelli a rete, oltre ad avere un controllo ideale e una grande potenza quando voglio spingere».

Cosa ne pensi del movimento in Italia?
«L’Italia è uno di quei Paesi che sta guidando l'espansione del padel e qui a Madrid ne vedo tanti che vengono ad allenarsi o si sono addirittura trasferiti».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Ho sempre avuto due sogni nella vita: essere un medico e diventare la n. 1 al mondo. Beh, nel 2019 sono diventata la n. 1 del ranking e nel 2021 mi sono laureata in medicina. Direte voi… sogni esauditi? Non proprio, voglio rivivere la felicità di tre anni fa al WPT e tornare a vincere, scalando pazientemente la classifica per tornare nuovamente la n.1».


© RIPRODUZIONE RISERVATA