Luigi Carraro: "Italian Padel Awards? Un motivo di orgoglio per tutto il movimento"

Il Mondiale a Dubai, il sogno Olimpico, i prossimi eventi e qualche piccolo segreto: parla il presidente della Federazione Internazionale Padel
Luigi Carraro: "Italian Padel Awards? Un motivo di orgoglio per tutto il movimento"
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Il movimento del padel cresce senza sosta e si prepara a godere di un meritato riconoscimento. Giovedì 22 settembre, infatti, arrivano gli Italian Padel Awards un appuntamento sul quale il presidente della Federazione Internazionale Padel, Luigi Carraro, si è voluto soffermare. Ma non solo, perché la stagione agonistica non è ancora finita e poi ci sono tanti progetti ambiziosi tutti da scoprire.

Solo due anni fa un premio come gli Italian Padel Awards tutto dedicato al padel curato da una testata prestigiosa come il Corriere dello Sport-Stadio avrebbe fatto sorridere, invece oggi è realtà. Questo conferma ancora una volta quanto velocemente si espande il padel.
«Assolutamente sì, anche in questo caso il padel sta dimostrando una crescita pazzesca. Una testata come il Corriere dello Sport-Stadio che fa premi da 30 anni e vuole fare il primo vero Award del padel è chiaramente motivo di grande orgoglio. Arrivo a dire che se la Francia con France Football è la capitale del premio calcistico per antonomasia, che è il Ballon d'Or, oggi possiamo dire che l'Italia e Roma sono giustamente, grazie a questa iniziativa, la capitale d'Europa per quanto riguarda il padel».

Il padel a oggi sembra ancora essere una grande famiglia, nel senso che i vari operatori del settore ancora si percepiscono l'un l'altro come membri di una comunità.Forse perché è uno sport molto giovane e magari un giorno non sarà più così ma ad oggi è un punto certamente a favore del movimento.
«A oggi si può dire che il padel sia un movimento di sole persone estremamente appassionate. Tutti quelli che sono nel mondo del padel sono giocatori e spettatori, quindi, amando questo sport, si arriva a cercare di remare tutti nella stessa direzione. Un'altra cosa interessante che ci tengo a sottolineare: il padel è nato già da un po' di tempo ma ha conosciuto il boom negli anni dei social network. Molto spesso vengono vituperati però hanno anche il pregio di mettere in connessione con più facilità ogni aspetto del mondo del padel, e quindi anche tutti gli operatori del settore. Ad esempio anche Sky Sport, che trasmette il padel in Italia, ha creato una connessione tra telespettatore e telecronista attraverso i tanti messaggi che arrivano in diretta su Instagram e questo avvicina moltissimo le due parti».

Con i Padel Awards si torna aparlare di padel al Foro Italico pochi mesi dopo l'Italy Major Premier Padel che è stato uno spettacolo incredibile che ancora negli occhi di tutti.
«È stato uno spettacolo meraviglioso, ha fatto venire i brividi a molti. Era presente una delegazione del Comitato Olimpico. In questi giorni ne abbiamo parlato anche con Thomas Bach (presidente CIO, ndi), che ha ricevuto il Collare d'Oro dal Coni, che ci ha confermato quanto Spyros Capralos, presidente dei Comitati Olimpici Europei, sia rimasto estasiato dallo spettacolo al punto tale da aver detto di voler rivedere la stessa passione ai Giochi Europei. Se ci fosse stato anche solo un minimo dubbio circa la presenza del padel ai Giochi Europei, quello spettacolo l'ha fugato all'istante».

Può gia dirci qualcosa sul futuro?
«Per il 2023 ancora non si può parlare di ufficializzazione della data, ma è chiaro che Romaa maggio è fantastica, la risposta del pubblico nella passata edizione è stata incredibile e quindi è facile che quel periodo venga confermato. Di certo verranno valutate anche altre possibilità, ma ci sono tutti i presupposti per una conferma del mese di maggio».

La prima stagione di Premier Padel sta volgendo al termine, mancano solo tre tornei. Ci può fare già un bilancio?
«Bilancio assolutamente positivo, si è andati largamente e lungamente oltre le più rosee aspettative, mancano solo tre tornei ma non dimentichiamoci che c'è anche il Mondiale che fa parte dell'universo della Federazione Internazionale. Si sono toccati dei picchi importanti, Roma è uno di questi come la partenza a Doha. A livello di partecipazione di pubblico si è visto a Madrid e Mendoza qualcosa di incredibile. Siamo certi che gli ultimi appuntamenti saranno altrettanto soddisfacenti. Alla fine di questa prima stagione avremo toccato quattro continenti».

Premier Padel, quando le donne in campo?
«Prestissimo. Ho già detto qualche tempo fa che mi aspetto che le donne giochino Premier Padel entro la fine dell'anno.Lo ripeto ancora una volta. Le vedo molto vicine anche perché la Federazione Internazionale ha introdotto una nuova categoria di tornei che si chiamano Platinum che sono praticamente il trait d'union tra il Circuito FIP e il Premier Padel, l'equivalente degli ATP 250 del tennis, e le donne questo torneo l'hanno giocato. Hanno partecipato giocatrici molto importanti come Barbara Las Heras e Veronica Virseda, una delle coppie più forti a livello internazionale. Quindi in qualche modo nella grande famiglia le donne ci sono arrivate. E possiamo dire che non vedo Premier Padel senza le donne in futuro».

Ci avviciniamo sempre di più al Mondiale di Dubai, in programma dal 31 ottobre al 5 novembre. Cosa può dirci?
«La grande novità è che sarà un Mondiale con un montepremi molto sostanzioso che sarà equamente diviso tra uomini e donne. Sarà giocato dove si gioca l'ATP 500 di Dubai. Sono convinto che sarà uno spettacolo notevole,come lo era già stato a Doha, forse questo sarà un po' meno lussuoso ma più vivo dal punto di vista del pubblico».

Oltre al Mondiale, la Federazione ha messo in piedi il Mondiale under e, soprattutto, quello over.
«È vero che bisogna sempre guardare avanti, ai vivai, ma non bisogna neanche abbandonare tutti quei giocatori, e sono veramente tanti, sopra i 50 anni che giocano a padel e giocano ancora benissimo. E questa è un'altra forza di questo sport, perché a quell'età puoi essere ancora molto competitivo. Quindi ci sarà un'attenzione particolare per il Mondiale over e l'impegno è quello di produrlo televisivamente dalla prossima edizione con l'obiettivo di arrivare a organizzare anche i campionati continentali».

A che punto siamo con il progetto Olimpico?
«Stiamo lavorando a testa bassa e tutti gli step li stiamo superando. Ad ottobre ci saranno i Giochi Sudamericani e il padel è presente, poi ci saranno quelli Euorpei e Asiatici sempre con il padel presente. Quindi tutto quello che si doveva fare è stato fatto. È chiaro che il traguardo non è domani, però il padel è uno sport giovane, dinamico etutti dicono che sia lo sport del futuro. Sono elementi che non sfuggono al CIO».

C'è qualcosa che non la soddisfa o che comunque non è andata come sperava o che ritiene debba essere presto migliorata per la Federazione Internazionale?
«Sono un perfezionista, penso che ogni giorno ci siano cose da migliorare da tanti punti di vista: tecnico, organizzativo, logistico e via dicendo. Visto che riteniamo veramente che il padel sia uno sport per tutti, ciò in cui dobbiamo migliorare e crescere presto riguarda gli atleti portatori di handicap che vogliono giocare a padel. Vogliamo essere un punto di riferimento per tutti loro pertanto dobbiamo sostenere e promuovere questo movimento con tutte le nostre forze, e subito».


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