Juan, rinascita e sogni olimpici

Mières si racconta: «Ho passato un periodo difficile ma a 42 anni non mollo e sono pronto a nuove sfide»
Juan, rinascita e sogni olimpici
Marco Oddino
3 min

ROMA - Juan José Mières nasce a Bahía Blanca il 30 ottobre del 1980. Meglio conosciuto come Juani, è un giocatore argentino che ha ottenuto la nazionalità spagnola, giocando anni fa anche con il team iberico durante i Mondiali del 2004 classificandosi al secondo posto. Ha iniziato da giovanissimo in coppia con suo fratello e già all'età di 15 anni aveva fatto il suo primo torneo da professionista. Nella sua gloriosa carriera, nel 2012, è diventato numero 1 al mondo in coppia con Pablo Lima, con cui si è tolto le soddisfazioni più belle durante i cinque anni passati insieme. In quasi 25 anni di professionismo, Juan ha fatto coppia anche con altri top player del circuito, quali Galan, Lamperti, Martin Diaz e Gutierrez. Nel 2021 a causa di un importante infortunio al menisco ha rallentato molto, ginocchio che gli ha dato problemi anche durante questa stagione, facendolo scendere molto in classifica, fino all’attuale 158° posto del ranking WPT. Al suo attivo nel WPT conta 388 partite giocate, con una percentuale di vittorie (263) del 68%.

Quando hai iniziato a giocare a padel?
«Nel 1989 a 9 anni a Bahia Blanca».

Cosa ti piace?
«A livello sportivo la sua grande varietà di colpi e movimenti, mentre a livello sociale è semplicemente favoloso».

A che età sei diventato professionista?
«A 15 anni in Argentina».

La partita indimenticabile?
«Il WPT Master Final del 2012 dove siamo diventati campioni».

Di tutti i partner che hai avuto, quali sono le capacità che ti hanno colpito di più?
«Di Lima la dedizione al lavoro, di Martin Diaz le magie, di Gutierrez la qualità dei colpi, di Galan la potenza fisica e di Lamperti il desiderio di competere sempre».

Rimpianti in carriera?
«I tanti infortuni».

Pregi e difetti?
«Credo di essere un buon compagno di squadra, mentre il difetto più grande è che mi arrabbio troppo spesso con me stesso».

Colpo preferito e dove ancora migliorare?
«La volée di rovescio, mentre devo migliorare il mio smash».

Ci parli della tua racchetta?
«Gioco con la Dunlop Galactica Pro. Mi piace molto perché ha un buon controllo, è resistente e con un ottimo equilibrio, oltre al suo design».

Cosa fai nel tempo libero?
«Sto con la famiglia e vado a pesca».

Cosa pensi del padel in Italia e nel mondo?
«Ho avuto la fortuna di giocare quest'anno con una squadra italiana e ho notato molto la crescita del livello dei giocatori. A livello mondiale è tutto pazzesco, ora non rimane che andare alle Olimpiadi».

Sogno nel cassetto?
«Partecipare alle Olimpiadi, mentre a livello globale che la fame e le guerre cessino di esistere».


© RIPRODUZIONE RISERVATA