Cabrini: "Io e il padel? Subito amore"

Dopo 20 anni di tennis ha scelto la gabbia: "Come un fulmine a ciel sereno. Già la prima volta ho capito che mi sarei divertito"
Cabrini: "Io e il padel? Subito amore"
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Il suo nome è di diritto nella storia del calcio italiano. Antonio Cabrini, campione del mondo con la Nazionale nel 1982 e un palmarès unico, con in bacheca tanti trofei internazionali e nazionali con la maglia della Juventus, è passato dall’amore per il rettangolo verde alla passione per il padel, sport che ormai accomuna tanti ex calciatori: «Gioco da quattro anni – le sue parole in esclusiva – è stato un fulmine a ciel sereno fin dal primo momento che ho iniziato a giocare». L’ex difensore azzurro ha giocato per più di vent'anni a tennis e ci illustra le differenze tra i due sport: «Sono completamente diversi. Chi ha giocato a tennis può avere qualcosa in più sul colpo, ma il padel è un gioco di tattica e di posizione. Il tennista arriva nel campo da padel e tira forte ma spesso è controproducente». La crescita del padel continua senza sosta, per Antonio non è una sorpresa e il futuro sarà sempre più luminoso: «Spero che diventi sport olimpico – continua l’ex terzino – il segreto del successo di questo sport sta nel fatto che ti dà la possibilità di divertirti nel breve periodo con persone del tuo livello, dopo appena 4-5 partite. È anche uno sport di aggregazione. Appena ho giocato, ho capito subito che mi sarei divertito».

Il Padel e i calciatori

Come Cabrini, tanti ex calciatori si sono riversati nella “gabbia” una volta appesi gli scarpini al chiodo. Una passione che va di pari passo con l’adrenalina che questo sport regala: «Il calciatore è agevolato nel campo da padel, corre meno e mentalmente è più portato a questo tipo di gioco, c’è una sana competizione. Tanti ex calciatori giocano bene, come Candela, Paganin, Bergomi, Iuliano, Amoruso, Marchegiani e Totti. Locatelli è molto forte. Tra i calciatori, si è spostato l’indice di gradimento dal calcetto o calciotto che in molti praticavano in passato mentre ora l’attenzione è focalizzata completamente sul padel. Sarebbe bello in futuro partecipare a un campionato di squadre composte solo da ex calciatori». Dal padel ritorniamo al primo amore, il calcio. La storia di Antonio Cabrini ci riporta alla mente la storica vittoria al Mundial 1982, alle giornate che hanno portato l’Italia in cima al mondo. Un passato che non coincide purtroppo con il presente, dove la Nazionale ha mancato per la seconda volta consecutiva la qualificazione al Mondiale, attualmente in svolgimento in Qatar: «La non qualificazione degli azzurri è solo la punta dell’iceberg – conclude Antonio – non si ha il coraggio di far debuttare talenti italiani come invece avviene in altri Paesi. Se in una rosa di 20 giocatori, ti trovi la metà che non giocano costantemente, negli incontri internazionali non hai qualità e mentalità per affrontare certe sfide».


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