Carolina Petrelli non si accontenta: "La top 50 obiettivo del 2023"

La campionessa italiana e bronzo ai Mondiali: "Voglio migliorare ancora e restare in Nazionale"
Carolina Petrelli non si accontenta: "La top 50 obiettivo del 2023"
3 min

Carolina Petrelli, nata a Segrate il 22 novembre del 1988, giocatrice della Nazionale italiana di ritorno da Dubai con la medaglia di bronzo e campionessa italiana in coppia con Emily Stellato, non dimenticherà così facilmente il suo 2022. Attualmente al n. 71 del ranking WPT (miglior piazzamento n. 69) Carolina punta a entrare nelle top 50 in un 2023 che la vede ancora più carica, con l’obiettivo di restare in Nazionale.

Quando hai iniziato a giocare a padel?
«Il mio primissimo approccio al padel è stato nel 2017 quando hanno montato due campi nel mio club, il David Lloyd Malaspina di Milano. Ho iniziato, però, a prenderlo più seriamente solo alla fine del 2020, con la vittoria dello Slam di Riccione in coppia con Francesca Campigotto e il successivo ingresso tra le top 100».

Le due partite indimenticabili?
«Sicuramente la finale vinta dei campionati italiani a Roma lo scorso novembre e l’esordio ai Mondiali di Dubai contro il Messico, entrambe le partite in coppia con Emily Stellato. Indimenticabile anche la partita che ha segnato l’ingresso nel nostro primo cuadro al WPT di Bruxelles».

E qualche aneddoto di Dubai?
«Come ha già detto qualche mia collega, quello che è successo a Dubai rimane a Dubai (ride, ndi). Scherzi a parte, è stata una settimana unica e molto intensa che mi sono goduta dal primo all’ultimo giorno. E poi eravamo indiscutibilmente la Nazionale con i cori più belli e per questo un grazie particolare va a Riccardo Sinicropi e Giulio Graziotti».

Ci parli delle qualità delle tue ex compagne?
«Ne cito quattro che sono state le più significative della mia “vita padelistica”. Iniziamo da Maria Maderna, ossia colei che mi ha iniziata al padel, sicuramente la sua miglior qualità era la pazienza. Di Francesca Campigotto la “Tora” la sua velocità nei movimenti. Di Alessia La Monaca, la grande visione di gioco e la tattica in campo. Infine, Emily Stellato con cui ho vissuto questo anno indimenticabile e ormai soprannominata da tutte noi “la Portiera”. I riflessi che ha lei a rete non li ha nessuno!».

Se dovessi scegliere un coach internazionale?
«Al momento mi alleno con Gustavo Spector, con cui sto facendo un gran lavoro e che ha tutta la mia fiducia».

Rimpianti in carriera?
«Dipende da quale carriera parli. In quella padelistica non ho rimpianti, mentre in quella tennistica il più grande è stato quello di non averci provato davvero fino in fondo. Lo studio è stato sempre al primo posto e per me era importante avere una laurea».

Pregi e difetti?
«Sono una che non molla mai fino all’ultimo punto. Difetti tanti, sono nata sotto il segno dello Scorpione e diciamo che sono giusto un pochino permalosa».

Quali sono le tue ambizioni?
«Entrare nelle top 50 del mondo è uno dei miei obiettivi, così come essere convocata in Nazionale anche per il prossimo anno».

Sogno nel cassetto?
«Giocare le Olimpiadi e vincere una medaglia. O forse chiedo troppo?».


© RIPRODUZIONE RISERVATA