Nato a Genova il 12 settembre del 1990, una buona carriera nel tennis e poi il passaggio al padel, che è diventato la sua vita. Riccardo Sinicropi è uno dei migliori giocatori del circuito e attuale n. 4 nel ranking italiano. Ha vinto diversi tornei a livello nazionale (Open e Slam) e due FIP Rise. Vanta ben tre convocazioni in Nazionale in occasione degli Europei di Marbella e dei Mondiali in Qatar e negli Emirati Arabi. Quest’anno giocherà il circuito Slam con Giulio Graziotti, mentre a livello internazionale farà coppia con il francese Maxime Moreau.
Come ti sei innamorato del padel?
«Quando ancora ero un professionista nel tennis avevo provato a fare qualche partita a padel ma non mi faceva impazzire. Poi nel 2020, dopo il Covid, ho deciso di smettere d’insegnare tennis e di dedicarmi totalmente al padel perché avevo ancora la voglia di competere e di scoprire i “segreti” di questo fantastico sport».
Quando sei diventato professionista?
«Da circa due anni mi alleno seriamente togliendo ore di insegnamento al mio lavoro di maestro».
Le due partite indimenticabili?
«Una fu al primo campionato italiano, in coppia con “Gigio”(Lorenzo Di Giovanni, ndr) quando affrontammo Cremona-Cattaneo; perdemmo 7/6 al terzo set ma capimmo che potevamo diventare competitivi. Pazzesca anche la partita contro Stupa e Lima, in un palcoscenico incredibile, giocando al campo centrale del Foro Italico in occasione del Premier, sostenuti da tutti quei tifosi italiani».
Ci parli dei tuoi compagni?
«Per tre anni ho giocato in coppia con Lorenzo Di Giovanni, di lui ammiro sicuramente la sua potenza e il modo in cui riesce sempre a coprire il campo. Nel 2022 ho giocato con Daniele Cattaneo, di lui apprezzo la sua pazienza e la fase difensiva. Avere un compagno a fianco riduce la pressione e puoi condividere con lui gioie e dolori».
Se dovessi scegliere un coach internazionale?
«Ho avuto la fortuna di allenarmi qualche volta con Gustavo Pratto e non nascondo che mi piace molto il suo metodo di allenamento».
Se potessi allenare una coppia?
«Senza dubbio i miei giocatori preferiti sono Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk».
Pregi e difetti?
«A livello tennistico tantissimi (ride, ndr), mentre nel padel sto cercando di farne sempre meno considerando che a differenza del tennis oggi sono affiancato da un compagno che mi sostiene e mi aiuta in campo. Sono un ragazzo molto impulsivo e non mollo mai cercando di migliorare sempre».
Aspettative per questa stagione?
«Desidero fare una buona stagione a livello internazionale, cercando di riconfermare i risultati già ottenuti, scalando il ranking e migliorare la mia posizione anche nella classifica italiana dove la scorsa stagione, in coppia con Cattaneo, abbiamo ottenuto ottimi risultati».
Sogno nel cassetto?
«Non ho particolari sogni nel cassetto, cerco di non pormi troppi obiettivi. Come già fatto nei “sogni” del tennis, apprezzo sempre il bello da ogni competizione e per me è già un sogno aver giocato in palcoscenici come quello del Foro Italico di Roma e a Parigi al Roland Garros».