Stupaczuck esalta Di Nenno: "Possiamo competere ad alti livelli"

La stella argentina del WPT rivela le ambizioni della stagione: "L'obiettivo è giocare i grandi tornei e arrivare fino in fondo"
Stupaczuck esalta Di Nenno: "Possiamo competere ad alti livelli"
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Franco Stupaczuk, per tutti “Stupa”, nasce in Argentina a Chaco il 25 marzo del 1996. Giocatore di sinistra, famoso per la sua potenza e per il suo colpo preferito, lo smash in sospensione, sin da giovanissimo è stato considerato uno delle star del World Padel Tour. Stupa deve molto a Sanyo Gutiérrez, con cui ha fatto coppia nel 2020: affiancare infatti uno dei giocatori di destra più forti della storia, gli ha permesso di velocizzare la sua crescita professionale, acquisendo allo stesso tempo regolarità e costanza, caratteristiche che lo hanno reso un giocatore più maturo ad affrontare tutte le partite. Quest’anno fa coppia con il connazionale Martin Di Nenno, con cui ha vinto i Mondiali a squadre a Dubai e, in questo inizio della stagione, anche la prima tappa in Qatar del circuito Premier. Saranno sicuramente una delle coppie da battere.

Quali sono le tue aspettative per questa stagione?

«Vogliamo competere in tutti i tornei del calendario a un livello molto alto, e vogliamo lottare per arrivare fino in fondo».

Cosa ne pensi di tutti questi circuiti che vi portano da una parte all’altra del mondo? Sicuramente è una bella opportunità, ma deve essere anche molto stancante.

«È un calendario molto duro, come del resto quello dello scorso anno, ma ciò fa parte del nostro lavoro e lo dobbiamo fare se vogliamo che il padel continui a crescere».

Su quali giovani punteresti come future star?

«Arnau, Cardona, Libaak e Augsburger».

Preferisci giocare outdoor o indoor, e perché?

«Preferisco l’indoor, dove controllo di più i colpi di precisione come ad esempio il tiro sulla grata o lo smash in sospensione. Giocare outdoor in genere premia solo i giocatori molto alti e i colpitori».

Quali sono secondo te i tre giocatori migliori nella storia del padel nella categoria maschile e femminile?

«"Bela", Lima e Alejandra Salazar».

Chi è il tuo coach?

«Carlos Pozzoni. Quello che apprezzo di lui è come riesce a leggere il gioco dalla panchina».

Nei vostri allenamenti sono previste anche lezioni in cui si studiano gli aspetti tecnici e tattici visionando le vostre precedenti partite o quelle dei vostri avversari?

«No, questo lo facciamo solo ai tornei prima di ogni partita».

Se potessi “rubare” un colpo a un giocatore?

«Mi prenderei il pallonetto di Pablo Lima, dato che è un colpo fondamentale».

Che consigli daresti a un giocatore amatoriale che vuole migliorare il suo livello?

«Concentrarsi soprattutto nel mandare la palla dall’altra parte del campo e non avventurarsi in tiri che non sono necessari».

Se non fossi un giocatore professionista, quale lavoro ti piacerebbe fare?

«Farei qualche altro sport, tipo il calcio».

Cosa manca secondo te per far diffondere questo sport nel mondo anglosassone e asiatico?

«Bisognerebbe fare più informazione sulla gente, al momento ci sono ancora pochi praticanti in queste aree geografiche, ma soprattutto è necessario coinvolgere i bambini delle scuole per dargli l’opportunità di conoscere e divertirsi con questo fantastico sport».

Che racchetta usi e quali sono i tuoi sponsor?

«Vesto Siux e gioco con la Siux Electra ST2, mentre per le scarpe ho un accordo con Munich».


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