Mediolanum Padel Cup, Cremona: “A Palermo per vincere e poi l’azzurro per un grande Europeo”

Il campione di Codogno si racconta a poche settimane dagli Europei di padel a Cagliari: "Obiettivo finale e poi la top 100 del ranking mondiale"
Mediolanum Padel Cup, Cremona: “A Palermo per vincere e poi l’azzurro per un grande Europeo”
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Per capire l'effetto padel nel nostro Paese, basta guardare le immagini dell'arrivo di Simone Cremona al Country Time Club di Palermo. Telecamere e fotografi piazzati davanti al cancello d'ingresso, fan della racchetta corta, curiosi, i dirigenti dello splendido club palermitano schierati ad accogliere uno dei giocatori più titolati d'Italia – e numero 9 FITP e 120 del ranking FIP - e punto fermo della Nazionale che nel 2019 ha vinto l'Europeo. Ringrazia, saluta e con la consueta cortesia il ragazzo di Codogno classe '87, si cala completamente nella Mediolanum Padel Cup, dove arriva da grande favorito visto che gioca da testa di serie numero uno. «In Sicilia ho già giocato a Catania, Agrigento, ma a Palermo – racconta l'azzurro - è la prima volta. Sono qui con Matias Del Moral e c'è da combattere con gente tipo Tamame (con cui ha vinto l'Europeo nel 2019 ndr) e Calneggia, due che qualche partitami pare che l'abbiano giocata in carriera!», scherza Cremona, pieno di buonumore. E non è un caso.

Percorso in crescita

L'azzurro arriva da due settimane super: qualificazione per il main draw nel P1 di Mar del Plata e il bis sfiorato a Santiago del Cile, dove in coppia con il portoghese Nuno Deus si è arreso in tre set al turno decisivo delle 'quali' a una coppia tosta di spagnoli - Marc Quilez e Toni Bueno – capace poi di superare il primo turno e strappare un set a Lebron e Paquito Navarro. «Vengo da due settimane buonissime dopo aver cambiato compagno a malincuore – dice - perchè 'Di Gio' (Di Giovanni ndr) è un amico e c'è un rapporto molto bello. Ci tenevo a continuare con lui per un motivo strettamente 'italiano', cioè azzurro, ma lo sport e questo e adesso guardiamo avanti”. Un cambio doloroso ma proficuo: «I risultati dicono questo, ho centrato la prima volta nel main draw in un torneo Premier Padel, dopo aver vinto belle partite nelle qualificazioni e ho sfiorato il bis in Cile. Direi trasferta sudamericana superpositiva”. C'era una volta un obiettivo e cioè entrare nei primi cento del ranking FIP, una storia che resta nella testa e ora a portata di racchetta ma, dice Simone: "Resta l'obiettivo ma ho capito che stare lì a pensarci ogni giorno allenandosi per quello non giova, meglio avere la testa libera, pensare alle partite da vincere e fare in modo che sia una conseguenza dei risultati".

Europei e Mondiali

A Cracovia, ai Giochi Europei, l'avventura finì per un infortunio che si trasformò in lacrime e rimpianti, quattro anni dopo lo storico titolo europeo di Roma. In Polonia, disse: “Quando la maglia azzurra per te è una seconda pelle finire così è insopportabile”, adesso, a meno di due mesi dall'Europeo di Cagliari rilancia e lo fa con convinzione da punto fermo della Nazionale: “Il ricordo del successo di Roma nel 2019 è ancora molto bello, sebbene mancassero Portogallo e Spagna. Giocare in Italia sarà bellissimo e Cagliari è un luogo speciale. Ogni volta che vado là arriva tantissima gente piena di passione, il padel in Sardegna è seguitissimo e so che avremo un tifo clamoroso”. Non sarà semplice però, anzi: “No, Spagna, Portogallo, Francia, Svezia, rivali pericolosissime, con gli spagnoli su tutti naturalmente. L'obiettivo? Arrivare in finale dove probabilmente troveremmo la Spagna”. Entrare nei 100, andare in finale all'Europeo e poi il Mondiale nel quale cercare il riscatto: “Portogallo, Francia, Brasile, dietro a Spagna e Argentina. Dopo il quinto posto nel penultimo Mondiale avevamo coltivato aspettative e invece l'ultimo torneo iridato per noi è stato bruttissimo e allora la parola d'ordine è: riscatto”. D'accordo, ora però siamo a Palermo e quindi il prossimo obiettivo qual è Simone? “Vincere”. Quando si dice una domanda retorica.


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