Nato il 9 agosto del 2005 a Villa Mercedes, Valentino “Tino” Libaak lo scorso anno, a solo 17 anni, durante una tappa del WPT ha stupito tutto il mondo del padel, insieme al suo ex compagno - e altro giovane fenomeno Leandro “Leo" Ausgburger - arrivando a disputare una finale poi persa contro i fenomeni Tapia e Coello. A quel match ci sono arrivati dopo aver battuto giocatori del calibro di Martín Díaz, Paquito, Tello, Sánchez e Lamperti. Così Libaak è diventato il giocatore più giovane della storia a disputare una finale del WPT. Tino e Leo, oltre ad essere stati due volte campioni del mondo Juniores, sono stati convocati dalla Nazionale argentina per giocare ai Mondiali che si disputeranno in Qatar dal 28 ottobre al 2 novembre e questo dimostra ancora di più quali siano le potenzialità dei due argentini, sponsorizzati e supportati dalla Nox Future Academy. Valentino, attualmente al n. 38 del ranking, ha il privilegio di giocare in coppia con il “boss” Fernando Belasteguin, che negli ultimi anni ha contribuito alla crescita di molti giocatori, diventati poi dei top, dopo esseri stati al suo fianco.
Quali sono le sue aspettative per questo finale di stagione?
«Diventare più regolare in termini di risultati, crescere di livello e divertirmi in campo, poi il resto verrà da sé».
Tra qualche settimana rappresenterà la sua Nazione ai Mondiali in Qatar. Emozionato?
«Ho lavorato tanto per raggiungere certi obiettivi ed essere stato convocato, mi inorgoglisce ancora di più, realizzando uno dei mie sogni».
Quali sono le chiavi del successo di una coppia?
«Principalmente direi che è fondamentale avere un buon rapporto con il proprio partner, andare d'accordo anche nel privato aiuta a tirare fuori il meglio in campo, perché alla fine è questa l’unica cosa che conta».
Com’è il rapporto con i suoi ex compagni?
«Con tutti i cambiamenti di coppia che da tempo stiamo vivendo, mi capita chiaramente di affrontare i miei ex, ma per fortuna ho un ottimo rapporto con tutti loro. D’altronde va bene che ognuno è agguerrito in campo e vuole vincere, ma parliamo sempre di sport».
Vede qualche paese emergere più di altri nel mondo del padel?
«In questo momento l’Italia, la Svezia e Portogallo stanno crescendo molto in fretta».
Come vede questo sport tra 10 anni?
«Spero che entri alle Olimpiadi, anche perché sarebbe la realizzazione di ogni giocatore».
Ha qualche rituale durante i tornei?
«Ne ho molti, chi mi ha visto in televisione se ne sarà accorto. Per esempio, entro sempre in campo con il piede destro».
Che rapporto ha con i social network?
«Mi piacciono e cerco di dedicargli del tempo. Anche se non sono un super esperto, li gestisco da solo».