Lorenzo Cerignano e Filippo Necchi, promesse azzurre del padel

I due classe 2003 puntano in alto: "Vogliamo i Mondiali in Messico. Questo sport è il nostro futuro. Diventeremo i migliori..."
Lorenzo Cerignano e Filippo Necchi, promesse azzurre del padel
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Sono due promesse del padel, classe 2003, nel giro della Nazionale con due Mondiali giovanili già alle spalle e un futuro tutto da costruire. Lorenzo Cerignano, milanese, ha compiuto 18 anni a gennaio. Filippo Necchi, di Alessandria, diventerà maggiorenne a novembre. Hanno idee chiare, voglia di allenarsi, crescere e sfondare.

Come vi siete avvicinati al mondo del padel?

C: "Giocavo a tennis e a calcio, poi circa 6-7 anni fa sono spuntati i campi di padel al Circolo Gardanella, a Peschiera Borromeo, vicino Milano. Il maestro Gustavo Spector insieme a Mauricio Lopez Algarra mi ha buttato là dentro e non sono più uscito. Forse hanno intravisto in me del talento e mi sono tuffato in questo sport decidendo di mollare sia il tennis che il calcio".

N: "Nel circolo in cui giocavo a tennis, ad Alessandria, hanno costruito un campo di padel in legno. Era il 2013, ho iniziato così. Poi al Centro Sportivo Centogrigio ho conosciuto Gustavo Spector, abbiamo iniziato a parlare e da lì in poi il padel è entrato nella mia vita".

Dove vi allenate?

C: "Al Getfit (a Milano, ndi) col maestro Vinicius Trevisan".

N: "Diciamo che allenandomi con Spector seguo lui in giro, e per ora sono itinerante. Al momento vivo ad Alessandria, mio padre ha costruito un campo privato di padel e spesso mi alleno anche lì".

Cosa pensate dell’esperienza in Nazionale?

C: "Sono nel giro azzurro dal 2016. Ho già fatto due Mondiali giovanili, prima a Malaga e poi a Castellòn. Capitani conosceva Spector, mi ha visto e ha deciso di convocarmi. A settembre ci sono i Mondiali in Messico vorremmo arrivare tra le prime 4 nazioni".

N: "Sono entrato nel giro azzurro con i primi raduni, a Padova e poi a Milano nel 2017. Da lì sono stato selezionato per i due mondiali spagnoli. Ora spero di far parte della spedizione messicana".

I vostri colpi preferiti?

C: "La vibora e la volèe di dritto. Ho dei punti deboli come lo smash per chiudere il punto. Devo migliorare un po’ tutto, compresi gli aspetti tattici come quando incontro i più forti e il ritmo si alza".

N: "Lo smash, uno dei colpi più spettacolari. E l’uscita di parete".

Cosa vedete all’orizzonte?

C: "Penso che il padel sia il mio futuro. Cercherò di fare il possibile per diventare professionista, girare il mondo e guadagnare col padel visto che è in grande crescita. Voglio entrare nel circuito dei professionisti, diventare il numero uno in Italia e competere in Spagna, dove il livello è molto più alto".

N: "Il padel è una delle possibili strade future. Adesso ho preso un preparatore atletico, sto cercando di intensificare gli allenamenti per fare sul serio. Voglio proseguire gli studi senza precludermi la possibilità di continuare col padel".


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