Federico Chingotto, 24enne argentino di Buenos Aires, è il simbolo di come si può arrivare tra i primi dieci del mondo senza l’aiuto di madre natura nel donargli un fisico da super atleta come la maggior parte dei suoi avversari. Infatti, nonostante un’altezza di 1,70 e una struttura fisica abbastanza esile, è riuscito, insieme al suo compagno argentino Juan Tello, a diventare la quarta coppia del World Padel Tour sfruttando la sua visione tattica di gioco, la sua energia, la sua difesa e il suo gioco sempre al servizio della potenza esplosiva del compagno. Con Juan fa coppia dal 2014 e ‘step by step’ hanno saputo scalare le posizioni del ranking mondiale, vincendo anche nel novembre del 2020 l’Open di Las Rozas. Quest’anno hanno raggiunto tre finali in tre Master (Barcelona, Cascais e Valladolid) senza però vincerne nessuna; in Italia gioca attualmente in Serie B, in forza al Circolo Canottieri Aniene.
Come è nata la tua passione per il padel?
«È iniziata da bambino dato che tutta la mia famiglia lo praticava. Andavo sempre nei campi a disturbarli!».
Con Juan Tello siete una delle coppie più longeve del World Padel Tour; come gestite il vostro rapporto che vi ha permesso di rimanere così tanto a lungo insieme come coppia?
«Con Juan abbiamo un rapporto fantastico, siamo come fratelli, insieme abbiamo vissuto molte avventure e tutto questo ha fortificato maggiormente la nostra unione anche sul campo».
Sei un piccolo Davide in mezzo a tanti Golia, eppure sei tra i 10 migliori giocatori al mondo, quale è il tuo segreto?
«Non credo di avere un segreto, mi sento molto fortunato per il posto che occupo. Per me è molto importante e fondamentale essere perseverante nel lavoro e dare sempre il massimo ogni giorno per me e il mio compagno».
Quest’anno, fino a oggi, sono arrivate tre finali (tutte nei Master) ma purtroppo perse. Cosa vi sta mancando ancora per raggiungere il massimo obiettivo?
«Quest'anno non abbiamo vinto un titolo, è vero, forse per mancanza di esperienza, ma credo che continuando a lavorare, come stiamo facendo, i risultati arriveranno, ne siamo certi».
La tua vittoria più importante fino a oggi e la tua miglior partita disputata da quando sei professionista?
«Senza dubbio è stato il nostro primo torneo vinto nella passata stagione, abbiamo giocato una partita incredibile in semifinale contro i numeri uno».
Quali sono i tuoi colpi migliori e quelli dove pensi che tu debba ancora migliorare?
«Credo che il mio tiro migliore sia la volée di rovescio e penso che tutti i colpi si possano migliorare, anche se non ho una grande pegada (tiro potente), è la cosa più importante che mi manca ancora».
Che ne pensi del movimento di padel in Italia?
«Credo che il padel, e non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, stia avendo una diffusione molto importante e sono felice di essere parte di questa espansione globale».
(in collaborazione con Mr Padel Paddle)