Alla scoperta di Pablo Lima: "Il padel l'ho conosciuto a 9 anni"

Il campione brasiliano, attuale numero 5 al mondo nella classifica WPT, rivela: "Il mio Paese non ha un grande rapporto con gli sport di racchetta"
Alla scoperta di Pablo Lima: "Il padel l'ho conosciuto a 9 anni"© Instagram Pablo Lima
5 min

ROMA - Intervista esclusiva con il campione brasiliano Pablo Lima numero 1 per tre stagioni consecutive dal 2015 al 2017 insieme a Fernando Belasteguin, e attualmente numero 5 al mondo nella classifica 2021 del WPT. Giocherà da quest’anno il circuito professionistico WPT insieme all’argentino e rivelazione Agustin Tapia, oltre a partecipare al campionato italiano di serie A 2021 con il Circolo Canottieri Aniene. Ha vinto 47 tornei del World Padel Tour disputando 430 partite e vincendone 367.

Come è nato il tuo appellativo di “El Canon de Porto Alegre”?

"Questo soprannome fu creato dal commentatore del WPT Lalo Alzueta. Lui mette sempre dei soprannomi ai giocatori e questo è il mio".

A che età hai conosciuto il padel e facevi già altri sport di racchetta precedentemente?

"L’ho conosciuto a 9 anni perché ci giocava mio padre. È stato il mio primo contatto con uno sport del genere. Prima avevo soltanto giocato a calcio. Il Brasile non è un Paese che ha un grande 'rapporto' con gli sport di racchetta".

11 giugno 2014, cosa ti ricorda?

"La settimana che con Juani Mieres siamo passati al numero 1 del ranking. Non abbiamo terminato l’anno come numeri 1 e anche se è durato poco, è stato un onore essere lassù in cima alla classifica".

I tuoi tre colpi migliori?

"Non ho un colpo specifico e come si dice tra noi 'stellare', ma se dovessi scegliere quelli migliori per ordine sono il globo (pallonetto), la volée di dritto e il rovescio da fondo campo".

Ecco i colpi del padel in pillole

Più tecnico o tattico?

"Credo di essere più tattico e disciplinato.mPenso che tutti i giocatori sono un mix di diversi aspetti.mNel mio caso ho un ordine nelmgioco e cerco sempre di fare il meglio per far funzionare la coppia".

Vi sono dei giovani brasiliani promettenti?

"In Brasile c’è sempre stato un grande vivaio, quello che succede però è che per qualche motivo, molti di loro hanno scelto di non andare a giocare all’estero. Per esempio, João Pedro Flores è uno dei giovani giocatori che potrebbe fare grandi risultati in Europa".

Ci dai un tuo parere su Julio Julianoti e Stefano Flores?

"Sono una coppia molto forte in Brasile, ma ho la sensazione che non hanno mai avuto l’ambizione di confrontarsi con i migliori. Sono giocatori molto bravi e potrebbero giocare il WPT tranquillamente".

Il 2020 è stato l’anno con il minor numero di vittorie nel WPT, cosa non ha funzionato?

"Credo che sia dipeso da molti fattori. È stato senza dubbio l’anno in cui si è visto il livello più alto da quando ho iniziato a giocare. Quando non vinci, vuol dire che altri hanno fatto meglio di te, questo è doveroso ammetterlo. Detto questo, penso che la mancanza di continuità abbia influito di più su di me rispetto ad altri. Con Paquito avevamo delle grandi aspettative come coppia, ma non abbiamo reso come ci si aspettava".

Da quest’anno giocherai il World Padel Tour con il giovane Tapia, cosa pensi di lui e quali sono i vostri obiettivi futuri?

"Tapia è già un giocatore straordinario con un potenziale sia fisico che tecnico e che può crescere molto. Sarà un grande protagonista per tanto tempo. Ovviamente il nostro obiettivo è lottare e giocarcela per le prime posizioni".

Cosa pensi del padel in Italia e ti trovi bene nel nostro Paese?

"Per me è sempre un piacere venire in Italia! Nel 2020 ho avuto il mio primo contatto e per me è stata una gradita sorpresa. In Italia il padel gode di buona salute e non smette di crescere".
(in collaborazione con Mr Padel Paddle)


© RIPRODUZIONE RISERVATA