Premier Padel Milano, Belasteguin si ritira e il suo compagno scoppia a piangere

E’ quasi arrivato il momento del congedo per il miglior giocatore al mondo che a Milano si ferma per un problema fisico
Premier Padel Milano, Belasteguin si ritira e il suo compagno scoppia a piangere
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MILANO - E’ un momento triste per Fernando Belasteguin, per il Milano Premier Padel P1 e per tutti coloro che amano questo sport e sono fan della '"Lejenda". Bela si ritira dal torneo per colpa di quel gomito che pareva guarito e che invece lo ha tradito di nuovo. E non solo, perché se questa è la prima stagione dopo 27 anni in cui non alza un trofeo che sperava di vincere qui a Milano, la prossima sarà l'ultima di una carriera incredibile, pazzesca, che ha scritto la storia e in qualche modo anche il futuro del padel. L'incontro di oggi all'Allianz Cloud - dove con l'argentino c'era anche il compagno Mike Yanguas - è diventato un momento di confronto più ampio, in cui il campione ha tirato le somme di una lunghissima carriera piena di successi e ha raccontato i suoi piani per il futuro. “È lo stesso infortunio di prima. Fino a giovedì stavo benissimo, gli allenamenti stavano andando alla grande. Domenica sera ho avuto i primi fastidi e poi via via sono peggiorato finché martedì ho sentito il gomito molto infiammato. Stiamo cercando di capire cosa è successo”.

La delusione del campione

Naturalmente, c'è la delusione di un campione che contava sull'ultimo torneo della stagione per chiudere l'anno con un trofeo, che sarebbe stato il primo con Yanguas. "Ci dispiace non poter giocare, ci stavamo allenando benissimo. Avevo tanta voglia e la delusione è tanta, ma quando succedono queste cose non ci si può fare nulla". Per la prima volta in 27 anni, Bela chiuderà la stagione senza trofei. “Avrei voluto vincere con Mike, e probabilmente la responsabilità è mia. Ma credo di aver avuto tanta costanza in tutti questi anni ed è stato qualcosa di importante. Ora vedrò di recuperare, vedremo l'anno prossimo cosa succederà”. A proposito di 2024, Belasteguin ammette che “sarà l'ultimo in cui giocherò, e con cui chiuderò i 30 anni di carriera”. Una dichiarazione che travolge Mike Yanguas: il compagno di Bela ci prova a trattenere le lacrime nascondendo il volto nella felpa, ma niente. Bela lo abbraccia, Mike piange e anche gli occhi della 'Lejenda' si inumidiscono. Poi Yanguas omaggia il compagno-maestro: “Tutto quello che ho imparato da lui è stato incredibile - ha detto lo spagnolo - Fernando è così determinato e competitivo che nonostante il dolore ha fatto tutto per essere al mio fianco e accompagnarmi nella partita di ieri. Questo esempio nel non mollare mai, di dare sempre il massimo, me lo ricorderò per sempre”.

Bela, i programmi futuri

Bela, anche lui emozionato, ha poi proseguito raccontando i suoi progetti a lungo termine: Rimarrò sicuramente nel mondo del padel, innanzitutto con i miei club. Dovremmo aprire un centro a Barcellona nei prossimi anni e voglio aiutare i giovani a sviluppare la loro carriera. Io non sarei mai diventato quello che sono se non mi avessero aiutato. Ho un'agenda di contatti importanti conosciuti praticando questo sport, ma che non ho mai chiamato. Ma per aiutare i giovani a crescere e a diventare campioni li chiamerò uno a uno”. Al momento invece esclude impegni come allenatore o ct dell'Argentina nel breve periodo: “C'è un team arrivato lo scorso anno, ha un buon progetto e serve loro tempo. Ma comunque, come detto, cercherò di aiutare i giovani a crescere”. Quali sono le cose più importanti per un aspirante campione? Bela non ha dubbi: "La disciplina nel lavoro e poi la famiglia".

Bela, il ricordo per Juan Martin Diaz

Infine un ricordo anche per Juan Martin Diaz, altra leggenda che lascia il padel e che oggi è stato celebrato proprio all'Allianz Cloud di Milano. Abbiamo giocato insieme 13 anni vincendo tutto e c'è sempre grande rispetto tra noi. Abbiamo vissuto un tempo in cui la cosa più importante era competere con chi avevamo di fronte, senza pensare a interviste, social network e followers”, ha concluso Belasteguin, con una riflessione che è quasi un monito per i campioni di oggi e quelli del futuro. “Sapevamo mettere in primo piano le cose più importanti e l'ego non ci ha mai rovinato”.


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