Parla il maestro Lucchetti: "Migliorare la tecnica dalla tattica"

Il giramondo argetino racconta i segreti del gioco con un solo scopo: far crescere nuovi talenti e formare allenatori
Parla il maestro Lucchetti: "Migliorare la tecnica dalla tattica"
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Con la sua personalità magnetica, la voglia di innovarsi, il culto della strategia e soprattutto con quella cadenza tipica degli argentini, Dante Luchetti sembra un Helenio Herrera planato sul mondo del padel quasi mezzo secolo dopo l'avvento del Mago della Grande Inter che scombussolò il calcio negli Anni Sessanta. Pioniere e maestro di padel, Luchetti continua a diffondere i suoi insegnamenti ovunque. Una specie di giramondo infaticabile, con una chiara vocazione: far crescere nuovi talenti e formare allenatori, con una impronta chiara e per nulla banale: "Personalmente baso tutta la mia metodologia del padel su questo concetto: bisogna arrivare al miglioramento della tecnica in base alla tattica - racconta - Ogni palla ha un triplo pensiero: il pensiero del primo rimbalzo e del secondo e quello relativo a dove vogliamo fare lanciare la palla al nostro rivale. Controlliamo, grazie alla nostra scelta di profondità e di velocità, il colpo che vogliamo ricevere dal nostro avversario".

Pressing e comando del gioco

Insomma se il grido di guerra di Helenio Herrera era appunto "taca la bala", cioè "attacca il pallone", quello di Luchetti è un "pressing" applicato al padel mirato alla riconquista del comando del gioco. "Sto lavorando sulla tecnica in base alla tattica": è il dogma del maestro argentino con passaporto italiano. "Il padel è cambiato - dice - Pensate alla posizione dei giocatori davanti alla riga della battuta, tutti e quattro, che ha fatto cambiare l'esecuzione dei movimenti. La bandeja è diventato un colpo meno usato come scelta offensiva e si utilizzano tutte le varianti possibili come i colpi sopra l'altezza della spalla con il polso ad esempio lo smash come lo fa Franco Stupaczuk". Il riferimento è al "rulo" del campione argentino, ormai noto nel circuito. "Oppure la vibora che si fa tante volte colpendo la palla, quasi frustandola, con la parte esterna in modo che, al primo rimbalzo, rimanga davanti ai piedi dei giocatori, dando modo di controllare il secondo rimbalzo nella parte bassa del vetro. In definitiva possiamo dire che i cambiamenti più notevoli sono questi: la posizione dei quattro giocatori davanti alla riga bianca, con la posizione a scala di un giocatore avanti e uno dietro che dipende dalla posizione della palla, e il grande utilizzo del polso in tutti i colpi sopra l'altezza della testa".


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