Settebello a caccia del pass per le Olimpiadi: "Vogliamo fare come Sinner"

Il ct Campagna alla vigilia dell'Europeo in Croazia: "La qualificazione va ottenuta subito"
Settebello a caccia del pass per le Olimpiadi: "Vogliamo fare come Sinner"© LaPresse
Giorgio Burreddu
5 min

Sandro Campagna impara sempre qualcosa. Per esempio nel 2023 ha imparato che «tutto serve», e anche un mezzo passo falso allo scorso Mondiale può dirti di più. L’ultimo, racconta, «è stato un anno di grandi riflessioni e pieno di curiosità. Fukuoka mi ha dato modo di pensare con maggiore profondità. Su chi sono, sul mio lavoro. Però lo ritengo un anno positivo. Dal punto di vista personale e da quello professionale. In fondo abbiamo perso solo due volte». Pensieri e parole riemergono adesso che il Settebello affronta l’Europeo a Zagabria. Si parte domani con la Georgia, il primo approccio (soft) alla manifestazione che può valere il pass olimpico. «Lo vogliamo prendere, daremo tutto per farlo. Ma non è una ossessione». È ct del step-by-step, Campagna. Se gli Europei dovessero andare così così, poi ci sarà il Mondiale, e lì di biglietti per Parigi ce ne saranno di più (quattro). «Intanto diamo tutto, poi vediamo che succede».

Cosa rifarebbe dell’anno appena passato?
«La partita con la Serbia. Quella la rigiocherei anche dieci volte. Sono sicuro che andrebbe meglio di come è andata. Ma se è finita così ci sarà un motivo. E penso che l’abbiamo compreso».

Questo 2024 come sarà?
«Un anno importante. Per me, per la squadra. E per tutto il movimento della pallanuoto. Stiamo venendo fuori da un paio di crisi, prima il Covid e poi il discorso energetico. Abbiamo registrato un calo di tesserati, di società. Con le giovanili ci siamo già riadattati. Ma il risultato della Nazionale conta, può dare un impulso forte. È la responsabilizzazione del movimento».

Un po’ alla Sinner nel tennis, insomma.
«Se fai bene, fai innamorare la gente, e noi vogliamo fare innamorare la gente, le persone. Quest’anno abbiamo tre competizioni importanti. L’obiettivo più grande ovviamente è l’Olimpiade di Parigi».

Dica la verità: c’è paura di un fallimento?
«No, la paura del fallimento non c’è, non è una parola che esiste nel nostro vocabolario. La squadra vuole fare il massimo per raggiungere gli obiettivi e farà di tutto per farlo, questo lo so con certezza».

L’Olimpiade è nella testa di tutti, ne parlate?
«No, non se ne parla. E non se ne parla troppo intorno. È un vantaggio perché non abbiamo pressione addosso. È chiaro che i pensieri andranno a confluire lì, ma adesso abbiamo altre cose a cui pensare. C’è l’Europeo».

Durissimo?
«È cambiata la formula, quindi sì: non sarà facile. Ci sono gironi equilibrati e con squadre forti. Noi abbiamo Georgia, Ungheria e Grecia. Le ultime due sono di un livello superiore. Ma abbiamo grande rispetto anche per la Georgia. Pare che l’Ungheria possa venire con sei-sette big in meno. Chiunque ci sia è forte, hanno elementi top. E la Grecia è competitiva».

Dopo il girone cosa viene?
«Viene il bello: qualsiasi sia l’avversaria tra Serbia, Croazia e Montenegro è da lì che si deve passare. Lo sappiamo da tempo».

Nessuna sorpresa nell’altro girone?
«No, nessuna».

A chi bisogna stare attenti davvero?
«Quattro squadre giocheranno con il coltello tra i denti: noi, la Spagna, la Croazia e la Serbia. Queste hanno qualcosa in più da prendere, avranno fame, si daranno battaglia e giocheranno alla morte. Ma in generale bisogna fare attenzione a tutti».

Non è meglio puntare sul pass olimpico in questa competizione?
«Come ho detto, secondo me dobbiamo provarci, cercare di ottenerlo. Dare tutto anche per capire il nostro stato dell’arte e porre poi i giusti accorgimenti. Diamo il massimo a questi Europei, anche perché al Mondiale (dal 2 al 18 febbraio a Doha; ndr) non potrai più sbagliare».

La squadra come sta?
«È sul pezzo, anche dal punto di vista dell’umore, tra di loro, fisicamente».

Ha portato lo stesso roster di Fukuoka.
«È giusto che sia data loro una opportunità per dimostrare la crescita. È anche un modo per evidenziare che gli incidenti di percorso ci sono, ci possono stare, ma bisogna rialzarsi».

Adesso Parigi quanto è lontana?
«Non sono nemmeno andato al giro di ricognizione perché sono concentrato in queste due competizioni che ci aspettano. Poi ci andremo, guarderemo com’è grande Parigi e che sensazioni ci dà un’Olimpiade a due passi da casa».


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