Angela Carini torna a parlare del match più discusso delle ultime Olimpiadi di Parigi, l'incontro con Imane Khelif, algerina accusata di essere un uomo, e che ha battuto Carini vincendo la medaglia d'oro. L'incontro è durato meno di un minuto, ma ha avuto molte conseguenze per la pugile italiana: “Sarebbe facile cancellare quei 45 secondi, ma non lo farò. Ora ho capito chi mi vuole davvero bene. Mia madre, mio fratello, il mio ragazzo. Tra le mie compagne invece nessuna ha teso una mano verso di me. La cosa non mi meraviglia, loro però sanno benissimo chi è la vera Angela, una ragazza che dà battaglia sul ring senza tirarsi mai indietro. Ma non ho trovato una di loro che abbia detto una frase di incoraggiamento, è la cosa che mi ha fatto più male. Sono persone che non fanno più parte della mia vita”.
Carini: "Quelle lacrime erano per mio padre"
Parlando dello scontro con Khelif, Carini ricorda il suo pianto alla lettura del verdetto: “Quelle lacrime in ginocchio erano per chiedere scusa a mio padre che non c’è più. In quel momento si è fermato il mondo. E ho capito che il mio sogno di regalargli la medaglia olimpica era svanito di nuovo, dopo Tokyo. Molti preferiscono parlare male invece che immedesimarsi in te. Non sanno che il coraggio sta già nel salire sul ring quando tutto il mondo ti sta guardando. Dopo Parigi si parlava quasi solo di me, avrei potuto sfruttare in qualche modo questa popolarità, invece mi sono chiusa nella mia riservatezza, non ho preso un euro e neanche un semplice regalo da nessuno. Mi sono allenata e sono stata con le persone che mi vogliono davvero bene".
Carini: "Non giudico nessuno, neanche Khelif deve farlo"
Khelif ha detto che Carini si è comportata così perché le è stato consigliato di farlo: "La verità è che non sono stata consigliata proprio da nessuno. Quei due colpi mi hanno messa ko, soprattutto il secondo alla mascella. Di pugni ne ho presi tanti in carriera, ma in quel momento ho sentito il bisogno di fermarmi. Inoltre non giudico nessuno, sarebbe bene che non lo facesse neanche Imane”. Uno sguardo al futuro, con il prossimo impregno in programma ai campionati italiani di Seregno (3-8 dicembre), i primi incontri dopo Parigi: "Ma non è un ritorno, mi sono solo allontanata un po' da tutti. Non sento neanche un po' di pressione. Voglio rimanere nel dilettantismo per la boxe olimpica, mi piace di più del professionismo".