Rugby, storia di Dumoulin, nazionale con due papà
La storia è degna di un romanzo di Agatha Christie. Non c’è colpevole, ma l’intrigo ha dell’incredibile. Nel cast dei protagonisti: Marc Cecillon, 55 anni, ex grande terza linea della Francia anni Ottanta e Novanta; Chantal Cecillon, moglie di Marc; Alexandre Dumoulin, 25 anni, centro del Racing e della Nazionale francese; Carole Dumoulin, madre di Alexandre; Xavier Montméat, compagno di Carole; Jeremy Bouhy, manager e amico di Alexandre.
CECILLON - La storia ha due protagonisti che corrono su due binari paralleli e sembrano non doversi incontrare mai. Il primo è Cecillon. Marc è un bell’atleta di 1.91 per 115 kg. Un gigante o quasi per la sua epoca. Gioca terza centro nel Bourgoin e con il galletto sul petto. E’ anche capitano della Francia in cinque test-match. Oltralpe è uno dei rugbisti più famosi. Quando smette con il rugby pro’, nel 1999, fatica ad abbandonare la sua passione. Continua a giocare con un piccolo club amatoriale, il Beaurepaire. Finché nel 2003, a 44 anni suonati, è costretto a smettere. Un passo che non lo aiuta a superare i suoi problemi. Prende a bere, scivola lentamente nella depressione. Finché nell’agosto del 2004 viene arrestato per aver ucciso la moglie Chantal, con cui era sposato da 24 anni. Lo fa a colpi di arma da fuoco durante una festa a Saint-Savin, davanti a 60 persone! Marc è ubriaco, ma ovviamente questo non attenua le sue responsabilità. Il 10 novembre 2006, Cecillon, che i tifosi francesi avevano ribattezzato “l’uomo tranquillo”, viene condannato a vent’anni di reclusione. Cinque più di quelli richiesti dall’accusa. In appello la pena è ridotta a 14 anni; il 7 luglio 2011 esce di prigione in libertà condizionata.
DUMOULIN - Il secondo protagonista è Alexandre Dumoulin, che oggi ha 25 anni. Nasce a Bourgoin, dove Marc Cecillon ha militato per 23 stagioni. Viene allevato da mamma Carole e dal patrigno, Xavier Montméat. Cresce con il rugby nel sangue, a Bourgoin non può essere diversamente. Tifa per il club della sua città e per Cecillon, la bandiera dei Berjalliens. Non conosce suo padre, sa solo che non è Xavier. "Xav", come lo chiama lui. In pochi sanno. Tra loro i giudici della Corte d’Assise dell’Isère, di fronte ai quali Carole Dumoulin ha testimoniato dopo la tragedia di Saint-Savin. «Avevo 19 anni, ho avuto un’avventura con Marc, ero semplicemente innamorata. Così è nato Alexandre, che è stato riconosciuto da un altro. Ma il padre è Cecillon. Era sposato, non gli ho chiesto di riconoscere nostro figlio, ho rispettato la sua scelta di vita”.
Alexandre non ha mai cercato il suo papà naturale, ma un giorno la madre gli ha rivelato la verità. Anche allora Dumoulin, ragazzo felice in una famiglia felice, non ha cercato di contattare Cecillon, di incontrarlo, di parlargli. Nel frattempo però è cresciuto, è diventato un giocatore importante, è entrato nel giro della Nazionale. Il suo segreto rischiava di non reggere all’impatto con l’attenzione dei media e così ha deciso di uscire allo scoperto.
RIVELAZIONE - Lo ha fatto tramite Jeremy Bouhy, amico e manager. “Il papà di Alexandre è Marc Cecillon - ha rivelato oggi Bouhy - Ormai è venuto il momento di rendere pubblica questa cosa”. Sì, adesso le storie e le strade di Marc e Alexandre sono destinate a incontrarsi.
