© GETTY IMAGESE’ una lista innocua. Dodici arbitri, sette guardalinee, quattro TMO (addetti alla moviola). Ma è lo specchio di un mondo, uno dei motivi per cui il rugby non allargherà mai i suoi orizzonti. Ieri World Rugby ha diramato la lista degli arbitri per la Coppa del Mondo in Inghilterra (18 settembre-31 ottobre). La scorri e un dato balza all’occhio: tre francesi, due irlandesi, due inglesi, due neozelandesi, due sudafricani, un gallese. Stop. Il Mondiale verrà gestito da fischietti di sei-Nazioni-sei! Appena 12 per 48 partite! Tra gli assistenti, bontà loro, ci saranno un argentino, un australiano e l’italiano Marius Mitrea, trevigiano di origine romena. Possibile che serva un arbitro top per arbitrare Georgia-Namibia o Romania-Canada? O magari Inghilterra-Uruguay? Possibile che il rugby non possa essere uno sport “normale”? All’ultima Coppa del Mondo di calcio (2014), hanno giocato 32 nazionali e arbitrato direttori di gara di 32 Paesi diversi. Nel rugby, 20 nazionali e fischietti di appena sei Paesi… E’ normale tutto ciò? No che non è normale. E’ il modo migliore per preservare lo status quo. Volete giocare con noi? Sappiate che dovete farlo alle nostre condizioni. Il fair-play del rugby? Buono per il terzo tempo. Il potere è in mano di pochi. Pochissimi, se andiamo a vedere la lista dei TMO, quelli che hanno il potere di anare una meta o far cacciare un giocatore. Quattro. Per 48 partite! Già, il Mondiale è cosa… loro.
Gli arbitri
Nigel Owens (Galles)
Wayne Barnes (Inghilterra)
Craig Joubert (Sudafrica)
Romain Poite (Francia)
George Clancy (Irlanda)
Jerome Garces (Francia)
Jaco Peyper (Sudafrica)
Chris Pollock (Nuova Zelanda)
Pascal Gauzere (Francia)
John Lacey (Irlanda)
JP Doyle (Inghilterra)
Glen Jackson (Nuova Zelanda)
Gli assistenti
Leighton Hodges (Galles)
Marius Mitrea (Italia)
Mathieu Raynal (Francia)
Stuart Berry (Sudafrica)
Mike Fraser (Nueva Zelanda)
Federico Anselmi (Argentina)
Angus Gardner (Australia)
Arbitri addetti alla moviola
George Ayoub (Australia)
Graham Hughes (Inghilterra)
Ben Skeen (Nuova Zelanda)
Shaun Veldsman (Sudafrica)