Rugby Sei Nazioni, Parisse all'Inghilterra: «L'Italia vuole imporre il suo gioco»

Il capitano parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Twickenham, quarto incontro azzurro nella manifestazione
Rugby Sei Nazioni, Parisse all'Inghilterra: «L'Italia vuole imporre il suo gioco»© ANSA
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LONDRA - "Vogliamo avere più possesso, proveremo a imporre il nostro gioco". Sotto la pioggia che accompagna l'Italia del rugby durante il Captain's run al Twickenham Stadium, teatro del quarto match azzurro nel Sei Nazioni (sabato alle 17,45 ora italiana) contro i padroni di casa dell'Inghilterra, Sergio Parisse si mostra fiducioso e battagliero.

L'INGHILTERRA VUOLE DOMINARE - "L'Inghilterra ha un reparto di trequarti estremamente fisico - ha esordito Sergio Parisse durante la conferenza stampa a chiusura del consueto allenamento di rifinitura che precede il giorno di gara - e credo che Jones abbia fatto queste scelte perché ha un piano di gioco ben chiaro in testa. Vorranno provare a dominare sul piano della fisicità".

IL RICORDO DELLA "VOLPE" - L'Italia però già due anni fa ha saputo mettere l'Inghilterra in difficoltà con una tattica che portò il board a modificare le regole. Si parlò molto di quella strategia, la "volpe" ideata dall'allenatore della difesa Brendan Venter: senza nessuno a contestare palla a terra, l'Italia pressava di più sul portatore di palla. Eddie Jones disse, dopo la partita, che quello non era rugby. "Noi continueremo sulla scia del lavoro che stiamo facendo in allenamento cercando di curare ogni minimo dettaglio" ha proseguito Parisse.

GIOCO PROPOSITIVO - L'Italia, a dispetto dei risultati, sta mettendo in mostra un gioco veloce, ambizioso, di iniziativa. "Stiamo crescendo, stiamo facendo ottime cose. Le statistiche evidenziate dal Sei Nazioni circa la nostra touche mette in risalto una parte del nostro lavoro" ha concluso Parisse. "Abbiamo giocato tre partite dove ci sono state tante cose buone e altre da migliorare. Domani e nelle prossime partite dovremo essere pronti a sfruttare le occasioni che ci capitano. La strada è quella giusta".


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