Parisse: "L'Italia merita rispetto"

Il capitano dell'Italrugby sfoga tutta la propria rabbia dopo la decisione degli organizzatori di cancellare la sfida di sabato: "Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare 5 punti, sono sicuro che si sarebbe trovata una soluzione"
Parisse: "L'Italia merita rispetto"© ANSA
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TOYOTA (GIAPPONE) - La partita di rugby tra Italia e Nuova Zelanda in programma per sabato non si giocherà. È questa la decisione presa dagli organizzatori a causa del tifone Hagibis che incombe sul Giappone. Partita annullata e due punti a testa. L'Italia, dunque, chiude a quota 14 punti, al terzo posto nel Girone B, venendo quindi eliminata. La decisione degli organizzatori ha lasciato l'amaro in bocca alla nostra Nazionale, mandando su tutte le furie il capitano Sergio Parisse: "Inaccettabile. Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare 5 punti, sono sicuro che si sarebbe trovata una soluzione. Invece a rimetterci è solo l'Italia. Ma gli organizzatori si sono detti: 'Cosa importa degli azzurri? Tanto, avrebbero perso lo stesso'. Complimenti. Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione: noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato. Non si possono prendere delle decisioni del genere. Non è giusto". 

L'attacco agli organizzatori: "Sapevano del pericolo tifoni"

"Gli organizzatori sapevano benissimo che c'era il pericolo dei tifoni in questa stagione - continua Parisse -. E in particolare in questo fine-settimana. Dovevano avere un piano B. Noi eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera o la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare. Non chiedevamo altro. Invece".

Parisse: "Non sarà un tifone a mettere fine alla mia storia in azzurro"

La terza linea azzurra avrebbe avuto l'opportunità di chiudere la propira carriera in una sfida Mondiale contro gli All Blacks: "A questo punto, posso anticiparlo: non sarà un tifone che metterà fine alla mia storia in azzurro. Penso anche a Ghiraldini, ai sacrifici che ha fatto per essere presente qui in Giappone: sabato avrebbe giocato, e come lui Zanni. Però non voglio farne una questione personale. Nel rugby non parla mai il singolo, ma la squadra: abbiamo fatto sacrifici per 4 mesi per avere l'opportunità di affrontare i migliori del mondo, e adesso ci dicono che non sarà più possibile. Noi volevamo giocarcela sino in fondo, questa qualificazione".


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