Delusione azzurra. Epis e Dossena ko al mondiale di Doha

Giovanna Epis e Sara Dossena si ritirano e non concludono la maratona dei mondiali di Doha. Vince il Kenya
Delusione azzurra. Epis e Dossena ko al mondiale di Doha© Fidal/Colombo
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C’è delusione in casa Italia nella maratona dei campionati mondiali di atletica che si stanno svolgendo a Doha. Finiscono al tappeto colpite dure da caldo asfissiante (32gradi con 73% umidità nonostante si sia corso a mezzanotte) come fosse arrivato un gancio montante sia Sara Dossena che Giovanna Epis.

La bergamasca Dossena sulla quale si nutriva un lumicino di speranza di medaglia ha gettato la spugna già al 12°km perdendo anche i sensi per qualche secondo e finendo aiutata dai paramedici su una sedia a rotelle. E’ andata un pochino meglio per la veneziana Epis che ha resistito fino al km 28 prima di alzare bandiera bianca.

“Per me un ritiro è una cosa inaspettata in qualsiasi gara, soprattutto a un Mondiale. - ha deto Sara Dossena - Sono svenuta al 12° km per il caldo e l'umidità, altrimenti avrei chiuso anche camminando, ma l’avrei portata a termine. Mi dispiace tantissimo, però le condizioni sono davvero proibitive. Non è più una maratona, ma una corsa a chi arriva. Per la squadra avrei finito sui gomiti, non mi hanno fatto continuare per ovvie ragioni. Ho perso quattro giorni di allenamento per uno stato infiammatorio al piede, ma nella condizione fisica in cui mi trovo non era importante e non è quello il motivo del ritiro. Provo delusione, non mi volevo fermare”. Delusa anche Epis: “Lavorare duro per tutta la stagione e ritirarsi al primo mondiale di maratona con la scritta Italia sul petto è l’incubo di ogni atleta - il suo commento - Ci ho messo tutta me stessa finché il fisico me lo ha permesso. Tutto ciò mi servirà per arricchire la mia esperienza”.

In queste ore è feroce la polemica sui social, i tanti appassionati e amatori maratoneti si domandano come mai una preparazione da parte di atlete professioniste venga svolta esclusivamente al fresco di località montane come Livigno, con clima secco, a fronte di dover affrontare poi condizioni di gara completamente opposte ovvero con caldo umido insopportabile al limite delle condizioni umane per correre. C’è quindi polemica nei confronti dei tecnici Fidal, non avrebbero dovuto queste ragazze affrontare una preparazione lunga diversi mesi anche in località al caldo per abituare il proprio corpo?

VINCE IL KENYA - Il primo titolo mondiale dei diciassettesimi campionati del mondo di Doha va alla keniana Ruth Chepngetich, che chiude in un crono relativamente alto, in considerazione delle condizioni ambientali, di 2h32:43.

La keniana 25enne world leader in 2h17:08 a Dubai in gennaio chiude l'estenuante fatica restituendo l'oro iridato al Kenya a sei anni dal secondo successo di Edna Kiplagat, oggi quarta (2h35:36) e preceduta per l'argento dalla campionessa mondiale uscente Rose Chelimo (Bahrain) in 2h33:46, e per il bronzo dalla poco pronosticabile namibiana Helalia Johannes, veterana di 39 anni, in 2h34:15, per il primo oro mondiale femminile del suo paese dopo i tanti podi conquistati, nella velocità maschile, da Frankie Fredericks.


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