A Berlino risorge Kenenisa Bekele, il record del mondo è a 2 secondi

L'etiope Kenenisa Bekele alla maratona di Berlino corre forte e sfiora il primato del mondo. Dopo due anni opachi torna di prepotenza tra i migliori di sempre
A Berlino risorge Kenenisa Bekele, il record del mondo è a 2 secondi
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Sembrava finito, atleticamente defunto, quasi un ex maratoneta, è stato anche quasi deriso nelle ultime uscite in maratona, se godeva di un po’ di rispetto era solo per la sua immensa carriera in pista.

E invece è risorto, è tornato, con un colpo di quelli che entrano nella storia e ci rimarranno per un bel po’. Perché oggi alla Berlin Marathon Kenenisa Bekele, 37 primavere sulle spalle, ha rischiato di fare il primato del mondo e di oscurare l’osannato mito degli ultimi anni Eliud Kipchoge.

Nessuno avrebbe puntato su un suo crono di questo tipo, ma Berlino è Berlino, velocissima e perfetta, sulle sue strade si è scritta la storia di maratona e ancora oggi un nuovo capitolo è stato scritto.

Non si può che applaudire il Kenenisa Bekele di oggi e dirgli bentornato, perché la sua stella è tornata lucente dopo due anni opachi per non dire bui.

Ben sei atleti di straordinaria classe che rispondono ai nomi di Bekele, Legese, Gelaw, Lemma, Leul Gebrselassie e Korir sono andati in fuga già al km 5 per poi segnare un passaggio alla mezza maratona di 1h01’05”. Poco dopo è già selezione, è ritmo che rimane incessantemente ed eccezionalmente rapido, tanto da portare al 30esimo km solo un trio formato da Legese, Lemma e Bekele, Ed è qui che accade qualcosa di strano Bekele improvvisamente rallenta staccandosi leggermente, un dolore tendineo lo affligge, sembra l’inizio della sua fine, forse quella definitiva.  

 

Non è così, oggi è il suo giorno e Bekele ha voglia di riscatto, ha l’animo di un leone e di un ragazzino che sogna il primo successo. Accade l’impensabile: rimonta, sorpassa, accelera fino a sfiorare il primato del mondo: 2h01’41”. Due soli i secondi dal record stellare di Kipchoge che l’anno scorso fermò il traguardo sul 2h01’39”. Bekele è leggenda, al 30km aveva una proiezione finale di 2h12’12”, invece ha cambiato marcia e fatto la magia.

Chissà cosa avrà pensato proprio sua maestà Kipchoge che fino a poche ore prima viveva spensierato e convito che il suo record fosse inattaccabile da chiunque, lui, unico in grado di scendere sotto le 2h02’, lui che sta preparando proprio in queste settimane l’impresa di riuscire a correre in 1h59’ e diventare il primo nella storia a infrangere il muro delle 2 ore.

La truppa dietro a Bekele si è rivelata comunque eccezionale, Legese il secondo arrivato ha fermato il cronometro sul 2:02:48, mentre è terzo Lemma in 2:03:36, crono che valgono la vittoria in qualsiasi maratona del mondo e che a Berlino di consentono solo di agguantare il podio. Crono che fino ad un paio di anni fa sarebbero stati record mondiali.

L’asticella della corsa di maratona è stata così oggi posizionata ancora un po’ più in alto, facendo quasi diventare normale correre i 42,2915km sul filo delle 2h01’, una media di 2’50” al chilometro, più di venti all’ora e la rivalità tra Bekele e Kipchoge a questo punto è ufficiale e non potrà che alzare ancora la qualità degli atleti che vorranno entrare nella storia. L’Europa e l’Italia sono distanti e senza possibilità alcuna di poter contrastare lo strapotere africano. Primo italiano è Yassine El Faathaoui che fa 2h11’08” segnando la seconda prestazione italiana dell’anno, mentre affonda Stefano La Rosa 22°in 2h13’48”.


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